Serve un "Tagliando" per l’antiracket secondo il presidente della Commissione regionale antimafia
Cronaca
Serve un "Tagliando" per l’antiracket secondo il presidente della Commissione regionale antimafia
La Commissione regionale antimafia tornerà in provincia di Caltanissetta a metà aprile. L'iniziativa rientra nel lavoro di mappatura dell'organismo permanente parlamentare su...
La Commissione regionale antimafia tornerà in provincia di Caltanissetta a metà aprile. L'iniziativa rientra nel lavoro di mappatura dell'organismo permanente parlamentare sullo stato della criminalità organizzata nelle varie province siciliane e per fare il punto su questioni relative alla presenza della criminalità mafiosa nel territorio. I dati della direzione distrettuale antimafia evidenziano un'elevata tendenza della criminalità organizzata ad infiltrarsi silenziosamente nel tessuto socio economico del territorio provinciale. Le attività di contrasto delle forze dell'ordine delineano ancora una forte influenza delle famiglie mafiose appartenenti a "Stidda" e "Cosa Nostra" con i mandamenti di "Riesi" e "Gela". Sono tanti i sequestri che la DIA esegue sistematicamente nei confronti di soggetti in "odor di mafia". L'attenzione della Commissione resta concentrata soprattutto sulla forte tentazione per la criminalità di mettere le mani sull'ingente quantità di denaro che sta per arrivare in Sicilia grazie al Pnrr, il "grande lecca lecca" delle organizzazioni malavitose, come lo definisce lo stesso Antonello Cracolici. Più volte, nel corso dei suoi ultimi interventi istituzionali, il presidente Cracolici ha sottolineato l'importanza della capacità reattiva della società civile e della cultura dell'antimafia che passa soprattutto dalle associazioni antiracket. Quella di Gela, da ormai qualche mese, è stata cancellata dell'elenco prefettizio.di Graziano Amato
La Commissione regionale antimafia tornerà in provincia di Caltanissetta a metà aprile. L'iniziativa rientra nel lavoro di mappatura dell'organismo permanente parlamentare sullo stato della criminalità organizzata nelle varie province siciliane e per fare il punto su questioni relative alla presenza della criminalità mafiosa nel territorio. I dati della direzione distrettuale antimafia evidenziano un'elevata tendenza della criminalità organizzata ad infiltrarsi silenziosamente nel tessuto socio economico del territorio provinciale. Le attività di contrasto delle forze dell'ordine delineano ancora una forte influenza delle famiglie mafiose appartenenti a "Stidda" e "Cosa Nostra" con i mandamenti di "Riesi" e "Gela". Sono tanti i sequestri che la DIA esegue sistematicamente nei confronti di soggetti in "odor di mafia". L'attenzione della Commissione resta concentrata soprattutto sulla forte tentazione per la criminalità di mettere le mani sull'ingente quantità di denaro che sta per arrivare in Sicilia grazie al Pnrr, il "grande lecca lecca" delle organizzazioni malavitose, come lo definisce lo stesso Antonello Cracolici. Più volte, nel corso dei suoi ultimi interventi istituzionali, il presidente Cracolici ha sottolineato l'importanza della capacità reattiva della società civile e della cultura dell'antimafia che passa soprattutto dalle associazioni antiracket. Quella di Gela, da ormai qualche mese, è stata cancellata dell'elenco prefettizio.di Graziano Amato