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SIGLATO L’ACCORDO ENI-ASP PER LA TERAPIA INTENSIVA, ADESSO VALUTAZIONI TECNICHE E L’AVVIO DEI LAVORI
Se da un lato all'ospedale Vittorio Emanuele continuano a passo spedito i lavori per la costruzione del nuovo pronto soccorso infettivologico, dall'altro bisognerà attendere per la ...
Se da un lato all'ospedale Vittorio Emanuele continuano a passo spedito i lavori per la costruzione del nuovo pronto soccorso infettivologico, dall'altro bisognerà attendere per la terapia intensiva finanziata da Eni. L'iter è ancora impelagato tra le fasi burocratiche da espletare con un rimbalzo di responsabilità che rischia di rallentare l'inizio dei lavori. È quello che sembra emergere dal bilancio dell'incontro che la scorsa settimana ha riunito l'Eni, l'ASP e i progettisti come spiega il presidente di Eni Gela Francesco Franchi. Un rallentamento dell'iter c'è stato. Era il 22 settembre dello scorso anno quando asp, Eni e comune fecero un sopralluogo al Vittorio Emanuele annunciando che i lavori per la nuova terapia intensiva sarebbero partiti entro la fine del 2020. In quell'occasione fu annunciata anche l'allocazione dei 10 nuovi posti letto che dovrebbero sorgere nel padiglione c del piano terra per una superficie di 1000 metri quadrati. Ma tanti e tortuosi sembrano i passaggi da espletare ancora. Ad oggi l'ASP deve integrare dei documenti e poi bisognerà velocizzare l'iter autorizzativo in carico al comune. franchi non si sbilancia e non stima una data per l'inizio dei lavori ma chiede l'aiuto e la collaborazione di tutti gli enti preposti.