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SMALTIVANO E BRUCIAVANO ABUSIVAMENTE RIFIUTI IN 6 AREE, 14 INDAGATI E UN ARRESTATO

Cronaca

SMALTIVANO E BRUCIAVANO ABUSIVAMENTE RIFIUTI IN 6 AREE, 14 INDAGATI E UN ARRESTATO

Smaltivano illecitamente rifiuti, anche pericolosi; 14 soggetti sono stati denunciati a piede libero. Un pluripregiudicato gelese invece è finito agli arresti domiciliari. Era gi&agra...

Graziano Amato

08 Giugno 2022 21:26

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Smaltivano illecitamente rifiuti, anche pericolosi; 14 soggetti sono stati denunciati a piede libero. Un pluripregiudicato gelese invece è finito agli arresti domiciliari. Era già conosciuto alle forze dell'ordine per aver commesso reati dello stesso genere, un habitué visto che in passato pare sia stato già accusato di aver dato alle fiamme dei rifiuti. I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Palermo, coadiuvati dai militari del comando provinciale di Caltanissetta, con l'operazione avviata alle prime luci dell'Alba, hanno messo fine ad un sistema che nel tempo avrebbe trasformato diverse aree in vere e proprie discariche, nocive per l'uomo e l'ambiente. Le misure sono state emesse dal Giudice delle indagini preliminari al termine di complesse e articolate indagini coordinate dalla Procura della repubblica di Gela condotte nell'ambito dell'attività di contrasto agli illeciti in materia ambientale. Sotto sequestro sono finiti 15 mezzi utilizzati per le operazioni, per lo più autocarri e 6 discariche abusive. Gli indagati sono accusati di raccolta, trasporto, gestione e smaltimento illecito dei rifiuti, che venivano gettati in arterie stradali vicine al centro urbano, determinando, secondo i PM, un serio pericolo per la salubrità dell'ambiente e una situazione di significativo degrado del paesaggio. Le telecamere dei Carabinieri hanno immortalato tutto. Secondo l'accusa, le indagini avrebbero evidenziato elementi indiziari in capo agli indagati. Le immagini lasciano poco spazio all'interpretazione. Si vede chiaramente come decine di mezzi arrivano nelle aree individuate, già colme di immondizia, e indisturbati gettano ogni tipo di rifiuti, avvalendosi anche di braccia meccaniche. Alla guida, secondo l'accusa, ci sarebbero stati autotrasportatori abusivi, che la Procura ha definito "padroncini". Avrebbero lavorato autonomamente a Gela, su chiamata diretta del cliente. La Procura, nel solo periodo in cui sono state svolte le indagini, ha quantificato un totale di 450 tonnellate di rifiuti smaltiti illecitamente. Il modus operandi, secondo i pubblici ministeri, era diventato sistematico e continuativo. I padroncini si sarebbero occupati di eliminare ogni tipo di rifiuti, spesso dati alle fiamme. Nelle trazzere finite sotto l'occhio vigile degli investigatori sarebbero stati smaltiti: onduline e vasche in eternit e amianto, inerti frammisti a scarti di plastiche derivanti da attività di demolizione e costruzione di fabbricati, ingombranti, elettrodomestici fuori uso e tanto altro. L'attività investigativa trae origine dalla denuncia dello stato di grave degrado ambientale in cui versano le 4 diverse trazzere, prossime al centro abitato. Le sei le discariche individuate, si estendevano per chilometri quadrati che avrebbero causato un presumibile inquinamento delle matrici ambientali del suolo e del sottosuolo, ma anche dell'atmosfera a causa delle emissione gassose dannose sprigionate dagli incendi. Il valore economico complessivo delle aree sequestrate si aggira sui 2 milioni e 500mila euro. Sono state affidate in custodia giudiziale al sindaco di Gela Lucio Greco in attesa delle determinazioni dell'autorità giudiziaria. Le indagini hanno consentito di segnalare e sanzionare sei cittadini privati che nelle stesse aree hanno abbandonato rifiuti solidi urbani. L'operazione è una concreta risposta contro un fenomeno che purtroppo a Gela è diventato una triste realtà. Sempre più cittadini pare scelgano di sbarazzarsi dei rifiuti illecitamente, sfruttando come in questo caso, operatori abusivi pronti a tutto. I Carabinieri hanno annunciato che a breve, a Gela, verrà istituito il nuovo Nucleo Operativo Ecologico di Caltanissetta.di Graziano Amato

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