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SONO PERICOLOSE LE SCORIE NUCLEARI RADIOATTIVE PER IL NOSTRO TERRITORIO

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SONO PERICOLOSE LE SCORIE NUCLEARI RADIOATTIVE PER IL NOSTRO TERRITORIO

In Italia sorgerà un deposito unico nazionale per lo stoccaggio dei rifiuti nucleari, è questo è un dato di fatto, al netto di ogni polemica. l'Italia rimanda la questi...

07 Gennaio 2021 15:35

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In Italia sorgerà un deposito unico nazionale per lo stoccaggio dei rifiuti nucleari, è questo è un dato di fatto, al netto di ogni polemica. l'Italia rimanda la questione da anni, a tal punto che l'unione europea ha avviato nei confronti del paese una procedura d'infrazione, è per questo che secondo il ministro pentastellato Sergio  costa non c'è tempo per le polemiche e la creazione di un sito del genere è una piena presa di responsabilità da parte dell'attuale governo. Il sito sorgerà in uno dei 67 siti individuati dalla carta delle aree potenzialmente idonee pubblicata dalla società statale Sogin dopo il nulla osta del ministero dell'ambiente e  dopo aver sciolto il segreto di stato tra la notte del 4 e del 5 gennaio. una questione che interesserà particolarmente la provincia di Caltanissetta, in quanto tra le aree 4 aree individuate in Sicilia oltre a zone delle province di trapani e  Palermo  c'è anche una grossa fetta di campagne  che ricadono sul territorio di Butera a pochi km dallo stesso centro abitato della cittadina e dalla vicina Riesi. La sogin, società statale incaricata dal ministero dell'ambiente è la responsabile  dello smantellamento degli impianti nucleari Italiani ormai tutti dismessi e della gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi. è lei che  si occuperà  dunque della realizzazione del deposito.  segue l'iter dal 2001, e non è mai arrivata ad una soluzione. la procedura ora  è ufficialmente partita. avrà una lunga prassi e seguirà diverse fasi, ma per amministratori, associazioni e agricoltori è già iniziata la lotta: nessuno vuole rifiuti radioattivi nel proprio territorio. Oltre alla Sicilia altre aree sono state individuate in  Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata e Sardegna. Il deposito conserverà in via definitiva i rifiuti radioattivi Italiani di bassa e media attività e provvisoriamente, in attesa di un adeguato sito geologico, di quelli ad alta intensità che oggi sono all'estero in siti per il trattamento. vi saranno sistemati definitivamente e in sicurezza circa 78. 000 metri cubi di rifiuti la cui radioattività decadrà nell'arco di 300 anni, 33. 000 metri cubi sarebbero già pronti per essere stoccati. per la società il sito risponderà ai requisiti di sicurezza richiesti dall'autorità di controllo, sarà costruito in un'area di circa 150 ettari, avrà "una struttura a matrioska": all'interno ci saranno 90 costruzioni in calcestruzzo armato delle celle quindi, che a loro volta ospiteranno grandi contenitori in calcestruzzo speciale dentro la quale saranno posizionati  i contenitori metallici con all'interno i rifiuti radioattivi già condizionati. per la costruzione del deposito si stima un investimento complessivo di circa 900 milioni di euro che genererà oltre 4. 000 posti di lavoro all'anno per 4 anni di cantiere, tra diretti e indiretti. durante la fase di esercizio, invece, nel deposito e nel parco lavoreranno circa 700 addetti, fra interni ed esterni, con un indotto di altre 1. 000 persone. insieme al deposito nazionale sarà realizzato un parco tecnologico, che comprenderà un centro di ricerca applicata e di formazione. attività che sempre secondo la Sogin, "saranno concordate con le comunità che vorranno ospitare il deposito nazionale, con l'obiettivo di valorizzare le caratteristiche e le vocazioni del territorio, favorendone lo sviluppo economico e industriale".

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