Tasse più salate e veleni tra consiglieri comunali: l’anno si conclude a Gela tra scintille e polemiche
Politica
Tasse più salate e veleni tra consiglieri comunali: l’anno si conclude a Gela tra scintille e polemiche
Il 2023 potrebbe chiudersi con un regalo poco gradito
Il 2023 potrebbe chiudersi con un regalo poco gradito. In aula c'è da votare la rideterminazione di Irpef e Imu. Il tentativo dello scorso sabato è andato a vuoto. All'antivigilia di Natale in pochissimi hanno risposto all'appello del segretario generale. Assenze si sono registrate tra gli scranni del centrodestra ma anche tra civici responsabili e pro greco. La necessità è dettata dalla dichiarazione di dissesto ed è inevitabile. Nessuno, pare, voglia assumersi però la responsabilità di votare l'innalzamento massimo delle aliquote comunali specie se alle porte di una campagna elettorale che si prospetta infuocata. Eppure non c'è altra scelta. Le normative impongono questa direzione che imboccherà comunque il commissario, probabilmente agli inizi del nuovo anno. L'ufficio di presidenza ha convocato una nuova seduta per domani pomeriggio, alle 16:30, dagli esiti tutt'altro che scontati. Intanto, per l'ennesima volta, la politica da un brutto spettacolo. Tra il centrodestra intransigente di opposizione e civici/progressisti sono tornati i veleni. Il pomo della discordia, le variazioni di bilancio. I documenti, a ridosso delle festività natalizie, sono state approvati dai cosiddetti responsabili che però hanno nuovamente stigmatizzato l'atteggiamento dei colleghi che in aula non si sono presentati proprio. Cosi, proprio come è successo per il Piano Economico Finanaziario, l'assise civica sul piano teorico si divide in Guelfi e Ghibellini. Da un lato chi sente sulle spalle la responsabilità di aver evitato un danno erariale, la perdita di finanziamente e il blocco di cantieri. Dall'altro chi grida all'epilogo triste di un disastro più volte annunciato, denunciato e criticato. Saranno ancora mesi difficili per il Comune di Gela che, intanto, si prepara ad accogliere un nuovo inquilino.
Il 2023 potrebbe chiudersi con un regalo poco gradito. In aula c'è da votare la rideterminazione di Irpef e Imu. Il tentativo dello scorso sabato è andato a vuoto. All'antivigilia di Natale in pochissimi hanno risposto all'appello del segretario generale. Assenze si sono registrate tra gli scranni del centrodestra ma anche tra civici responsabili e pro greco. La necessità è dettata dalla dichiarazione di dissesto ed è inevitabile. Nessuno, pare, voglia assumersi però la responsabilità di votare l'innalzamento massimo delle aliquote comunali specie se alle porte di una campagna elettorale che si prospetta infuocata.
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Eppure non c'è altra scelta. Le normative impongono questa direzione che imboccherà comunque il commissario, probabilmente agli inizi del nuovo anno. L'ufficio di presidenza ha convocato una nuova seduta per domani pomeriggio, alle 16:30, dagli esiti tutt'altro che scontati. Intanto, per l'ennesima volta, la politica da un brutto spettacolo. Tra il centrodestra intransigente di opposizione e civici/progressisti sono tornati i veleni. Il pomo della discordia, le variazioni di bilancio. I documenti, a ridosso delle festività natalizie, sono state approvati dai cosiddetti responsabili che però hanno nuovamente stigmatizzato l'atteggiamento dei colleghi che in aula non si sono presentati proprio.
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Cosi, proprio come è successo per il Piano Economico Finanaziario, l'assise civica sul piano teorico si divide in Guelfi e Ghibellini. Da un lato chi sente sulle spalle la responsabilità di aver evitato un danno erariale, la perdita di finanziamente e il blocco di cantieri. Dall'altro chi grida all'epilogo triste di un disastro più volte annunciato, denunciato e criticato. Saranno ancora mesi difficili per il Comune di Gela che, intanto, si prepara ad accogliere un nuovo inquilino.