Cultura
"Ti bacio quando torno", l’Auser di Gela presenta il libro dello scrittore Cataldo Lo Iacono
Presenti gli studenti del liceo Scientifico

Il circolo Auser di Gela, ha presentato ieri nel salone parrocchiale della chiesa di Santa Lucia il libro di Cataldo Lo Iacono e Salvatore Lombardo "Ti Bacio Quando Torno" storia di femminicidio e violenza sulle donne. Alla manifestazione in cui erano presenti gli autori hanno partecipato gli studenti del Liceo scientifico - linguistico " E. Vittorini " di Gela che hanno curato la presentazione del testo , il Diacono Rocco Sanfilippo che oltre a portare i saluti ha condiviso l'iniziativa ritenendola importante ed educativa soprattutto per le nuove generazioni, il presidente del circolo Auser di Gela Nené Scicolone che ha introdotto i lavori presentando l'attività dell'Associazione caratterizzata da incontri a tema, dibattiti, corsi formativi, presentazione di libri, viaggi alla scoperta di tesori della cultura visitati al di fuori degli usuali schemi turistici, sono altresì promosse visite guidate e gemellaggi con le città siciliane che hanno dato i natali ai più rappresentativi scrittori siciliani: un contributo continuo, attento all'attualità, volto a far meglio comprendere passato e presente per preparare le attese del futuro. Uno sguardo sul panorama culturale visto nei suoi multiformi aspetti: dalla letteratura alla scienza, dalla storia al pensiero politico, dalla filosofia all'arte.
La professoressa Tiziana Faraci ha moderato la riunione. Il libro sebbene racconti una storia di settant'anni fa è estremamente attuale. Tra l'altro fa riflettere su pregiudizi e stereotipi di cui ancora oggi noi siamo vittime. Santina è una quindicenne di Marianopoli figlia di un contadino e di una casalinga e che fin da bambina ha mostrato una grande intelligenza, vivacità e amore per lo studio. Così, a costo di grandissimi sacrifici,i genitori la iscrivono al Liceo Classico di Caltanissetta dove va a vivere con l'obiettivo di diventare medico. Durante l'estate la ragazza si infatua del barbiere del suo paese, un giovane di undici anni più vecchio e che pretende di sposarla e farle smettere di studiare. La quindicenne non ci sta, ama lo studio e la libertà e comprendendo di aver sbagliato, dopo appena tre mesi, tronca la relazione che in realtà non era neppure iniziata.
Cominciano minacce, appostamenti davanti alla scuola, violenze che culminano l'otto marzo 1954 con l'assassinio della giovinetta. L'agevolissima lettura del libro permette : di ripercorrere la storia anche sociale del nostro Paese, in particolare del cambiamento del costume e risulta molto importante e formativa soprattutto per le giovani generazioni che potranno rendersi conto di come vivevano i loro nonni e come oggi sembra di essere in un altro pianeta. Ci permette di ricordare gli anni del dopoguerra, la fame e la povertà, la lenta ricostruzione e le avvisaglie del boom economico che avrebbe portato grandi cambiamenti sul piano dei costumi, della morale, dell'ordinamento sociale, la crisi del patriarcato, le rigide gerarchie nella famiglia e nella società, la lenta emancipazione della donna e del mondo femminile. La presentazione degli studenti " innovativa " con riflessioni e appropriate domande agli autori è stata meravigliosa e grande è stata la performance fornendo preziosi spunti per una riflessione generale sull'argomento. Tenuto conto che a Gela le vittime di femminicidio hanno già superato le 110 unità, i ragazzi del liceo hanno voluto dedicare questa giornata a Santina, a tutte le vittime di femminicidio e per dire "BASTA". Magistrale è stata la professoressa Tiziana Faraci che ha saputo far dialogare gli studenti, gli anziani presenti e gli autori .
Dall'intenso dialogo sono scaturite diverse riflessioni una in particolare finalizzata a fare riflettere gli anziani che la riproposizione del loro mondo e dei loro valori equivale all'esercizio della violenza. E che, al contrario, è indispensabile collaborare per costruire un nuovo mondo più giusto che non può nascere senza la memoria. Tutti hanno ringraziato gli autori che hanno avuto il grande merito di aver fatto uscire dall'obblio questa storia . Nel dialogo, tra l'altro si è realizzato quello scambio intergenerazionale che tanto sta a cuore All'Auser. Infine è emersa la decisione di realizzare un viaggio a Marianopoli e portare un fiore a Santina in segno di gratitudine per la sua coraggiosa e solitaria battaglia " condotta a costo della propria vita" per difendere il diritto a studiare e di poter scegliere chi amare.