Cronaca
TORNA ALLA RIBALTA NAZIONALE L’ELEVATA INCIDENZA DI MALFORMAZIONI E MALATTIE DA DECENNI DI INDUSTRIA
A Gela in 15 anni sono nati 450 bambini malformati, ma sulle loro vite è calato il silenzio. Un titolo eloquente quello scelto da Antonio Fraschilla e Alan David Scifo, autori di un i...
A Gela in 15 anni sono nati 450 bambini malformati, ma sulle loro vite è calato il silenzio. Un titolo eloquente quello scelto da Antonio Fraschilla e Alan David Scifo, autori di un inchiesta pubblicata su l'espresso. Non è la prima volta che la testata nazionale si occupa dei fenomeni legati all'inquinamento della città. L'articolo si apre con la testimonianza della mamma di un bambino malformato che oltre a raccontare la propria esperienza cita decine e decine di casi registrati dagli anni 90 ad oggi con un evidente vuoto lasciato dalla carenza di strutture, centri di recupero o istituti dove fare terapie. Gli autori poi citano Taranto e altre realtà europee in cui comunque non si registrano numeri alti come quelli gelesi. Cifre che i giornalisti definiscono approssimative visto che non c'è stato mai un monitoraggio costante delle malformazioni e un controllo capillare delle nascite si legge tra le righe del testo che raccontano anche le testimonianze del dottor Michele Curto in servizio all'ospedale fino al 2015 e del pediatra Antonio Rinciani. L'espresso cita le mancate ricerche, le perizie consegnate dal dottor Sebastiano bianca genetista del Garibaldi di Catania pubblicate dalla stessa testata dopo la quale è calato il silenzio. i giornalisti citano anche le difese di Eni, che ha escluso l'esistenza di un nesso di causa tra il presunto inquinamento industriale e i casi di malformazione, il risarcimento milionario per inquinamento alla Lucauto e ancora la testimonianza di una mamma di una bimba nata con una grave malformazione agli occhi emigrata in svizzera a causa del mancato sostegno che non è arrivato da Gela.