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Travolge e uccide con la sua auto tre persone: tra le vittime un bimbo di due anni

Cronaca

Travolge e uccide con la sua auto tre persone: tra le vittime un bimbo di due anni

La tragedia è avvenuta a Santo Stefano di Cadore, nel Bellunese. L'automobilista è stata arrestata

09 Luglio 2023 12:10

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«Sono in un baratro». Sono queste le parole che Angelika Hutter, la cittadina tedesca di 31 anni arrestata per aver investito cinque persone a Santo Stefano di Cadore (Belluno), continua a ripetere al suo avvocato dal carcere della Giudecca di Venezia. La donna, su cui pende l'accusa di omicidio stradale plurimo, ha parlato lo scorso venerdì con il suo difensore d'ufficio Giuseppe Triolo. Un incontro durato ben tre ore, riferisce il Corriere della Sera, con il supporto di un traduttore. «Non ricordo nulla di quello che è successo», ha confidato la 31enne al suo legale. Intanto, la donna si sta preparando per incontrare domani, 10 luglio, la giudice di Belluno Enrica Marson per l'udienza di convalida del suo arresto.

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Il limite era di 50 km orari, ma la cittadina tedesca di 31 anni arrestata per aver  investito cinque persone a Santo Stefano di Cadore, viaggiava almeno a 70. A confermarlo è un video acquisito dai Carabinieri di Belluno da un'autofficina. Le riprese non lasciano spazio a dubbi: la vettura che ha ucciso tre persone sfrecciava ad altissima velocità alcuni secondi prima del terribile impatto. L'esercizio in quel tratto di rettilineo appartiene a Silvano Da Rin, che assieme al comandante dei Carabinieri della stazione locale è stato il primo a trovarsi davanti la scena dell'investimento.

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Ma c'è anche un altro testimone che è stato sentito dai militari. Qualcuno che ha raccontato di aver visto la donna litigare furiosamente con una persona, salire in macchina e ripartire sgommando pochi attimi prima del tragico epilogo. Pertanto, non si esclude l'ipotesi che l'investimento della famigliola di Favaro Veneto (Venezia) possa esser stato intenzionale, conseguenza tragica di quella rabbia. Uno scenario che troverebbe conferma nell'assenza di segni di frenata. Ma anche nel fatto che in quel punto la strada fosse rettilinea e che i militari, che anche oggi hanno compiuto un sopralluogo per ulteriori verifiche, non abbiamo accertato alcun segno di sbandata prima del punto di impatto.

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