Cronaca
Truffa col Reddito di cittadinanza a Caltanissetta, chiesto il processo per 103 indagati
Per la procura ci sarebbero stati commercianti compiacenti
Negozianti come bancomat in cambio di una percentuale. E altri che avrebbero dichiarato il falso frodando l'Inps. Imbrogli con il reddito di cittadinanza che hanno coinvolto un piccolo esercito d'indagati per truffa. Ben oltre un centinaio. Per l'esattezza, tra commercianti ritenuti compiacenti e beneficiari della misura di sostegno, centotredici in tutto. Tanti sono i nomi al centro del dossier della procura, affidato al pm Stefano Sallicano. La cresta sull'importo praticata dagli esercenti, attraverso acquisti fantasma, oscillava tra il dieci e il quindici per cento. Pagando questo «dazio» ,piuttosto che acquistare beni, i beneficiari avrebbero intascato contanti.
Come presentarsi allo sportello automatico per prelevare liquidi, ma in questo caso rimettendoci una percentuale, pur di monetizzare illecitamente.
A prestarsi a questo meccanismo, che come riceventi ha coinvolto decine e decine di nisseni, sarebbero stati quattro commercianti di nazionalità straniera - due pakistani e due afgani - che da anni, ormai, vivono nel capoluogo nisseno (avvocati Vanessa Di Gloria, Alberto Magro Malosso e Giacoma Di Francesco). (Vincenzo Falci, Gds)