Coppia di turisti portoghesi trovano i siti archeologici di Gela chiusi: occasione sprecata
Cultura
Coppia di turisti portoghesi trovano i siti archeologici di Gela chiusi: occasione sprecata
I due hanno organizzato un tour della Sicilia e volevano visitare la nostra città
Patrimonio inestimabile ma non condiviso con il mondo. La storia di Gela rimane argomento di pochi e, chi vuole conoscere di più, è costretto a rimanere ignaro delle vicissitudini che l'hanno segnata. Lo sanno bene due turisti portoghesi provenienti dalla città di Fundão che, in visita nella nostra città, volevano ammirare i tesori custoditi nel museo archeologico regionale e l'Acropoli ma hanno trovato tutto chiuso e senza avvisi che ne giustificassero la chiusura. I due hanno organizzato un tour della Sicilia e si fermeranno in città solo oggi, per spostarsi altrove già domani. Appassionati di Magna Grecia, avrebbero voluto approfondire la storia attraverso un tour della nostra città, che è stata una delle più importanti colonie della Magna Grecia. Ma nulla da fare. I lavori di ristrutturazione del museo hanno fatto sparire la voglia di conoscenza dei due turisti. I cancelli erano chiusi e i due non hanno potuto fare altro che "ammirare" la statua di Eschilo e apprezzare, a distanza, anche la colonna dorica. A tendere loro la mano è arrivato Giuseppe Carnevale, presidente dell'Associazione Culturale Siciliana “Trinakria”. La storia di Gela appassiona tantissime persone anche fuori dai nostri confini. Molti reperti trovati in città sono custoditi altrove e quelli che rimangono sono lasciati all'incuria e all'abbandono da parte delle istituzioni. Tuttavia l'associazione non fa un passo indietro e continua ad occuparsi dei reperti e a fare campagne informative. Per sottolineare la vicinanza e l'attaccamento alla propria città, l'associazione a breve cambierà il nome della sezione di Gela: da "Ducezio", poeta e guerriero, a "Gelone", tiranno di Gela e Siracusa. L'auspicio del presidente Carnevale è la riapertura delle strutture, una maggiore tutela di esse e anche un maggiore interesse da parte delle istituzioni locali.
Coppia di turisti portoghesi trovano i siti archeologici di Gela chiusi: occasione sprecata
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Patrimonio inestimabile ma non condiviso con il mondo. La storia di Gela rimane argomento di pochi e, chi vuole conoscere di più, è costretto a rimanere ignaro delle vicissitudini che l'hanno segnata. Lo sanno bene due turisti portoghesi provenienti dalla città di Fundão che, in visita nella nostra città, volevano ammirare i tesori custoditi nel museo archeologico regionale e l'Acropoli ma hanno trovato tutto chiuso e senza avvisi che ne giustificassero la chiusura.
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I due hanno organizzato un tour della Sicilia e si fermeranno in città solo oggi, per spostarsi altrove già domani. Appassionati di Magna Grecia, avrebbero voluto approfondire la storia attraverso un tour della nostra città, che è stata una delle più importanti colonie della Magna Grecia. Ma nulla da fare. I lavori di ristrutturazione del museo hanno fatto sparire la voglia di conoscenza dei due turisti. I cancelli erano chiusi e i due non hanno potuto fare altro che "ammirare" la statua di Eschilo e apprezzare, a distanza, anche la colonna dorica. A tendere loro la mano è arrivato Giuseppe Carnevale, presidente dell'Associazione Culturale Siciliana "Trinakria".
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La storia di Gela appassiona tantissime persone anche fuori dai nostri confini. Molti reperti trovati in città sono custoditi altrove e quelli che rimangono sono lasciati all'incuria e all'abbandono da parte delle istituzioni. Tuttavia l'associazione non fa un passo indietro e continua ad occuparsi dei reperti e a fare campagne informative. Per sottolineare la vicinanza e l'attaccamento alla propria città, l'associazione a breve cambierà il nome della sezione di Gela: da "Ducezio", poeta e guerriero, a "Gelone", tiranno di Gela e Siracusa. L'auspicio del presidente Carnevale è la riapertura delle strutture, una maggiore tutela di esse e anche un maggiore interesse da parte delle istituzioni locali.