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"UN SENZATETTO" TROVATO MORTO, UNA VIOLENZA SU UN CUCCIOLO E ATTI VANDALICI, C’È ALLARME SOCIALE"

Cronaca

"UN SENZATETTO" TROVATO MORTO, UNA VIOLENZA SU UN CUCCIOLO E ATTI VANDALICI, C’È ALLARME SOCIALE"

E' morto così come aveva vissuto. E' morto da solo, circondato da quelle coperte che utilizzava la notte per coprirsi, da quei cartoni che usava per difendersi dal freddo ...

22 Marzo 2021 15:31

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E' morto così come aveva vissuto. E' morto da solo, circondato da quelle coperte che utilizzava la notte per coprirsi, da quei cartoni che usava per difendersi dal freddo e da quelle buste di plastica che contenevano qualcosa da mangiare. Ieri mattina è stato trovato senza vita nei pressi di quella panchina che era diventata la sua casa, a pochi passi dalla chiesa San Domenico Savio, nel villaggio Aldisio. Un barbone, un senzatetto senza fissa dimora, che se n'è andato silenziosamente, senza far rumore. Un rumeno, dell'apparente età di sessant'anni, che aveva deciso di vivere in una panchina del popoloso quartiere di Gela. Quando la polizia lo ha trovato, presentava una ferita alla testa. Dalle prime indagini tuttavia, sembra che si tratti di morte naturale ma gli inquirenti non escludono nessuna ipotesi. E' possibile che sia stato colto da un improvviso malore e che cadendo a terra si sia procurato quella ferita alla testa ma non è neanche escluso che qualcuno possa avergli fatto del male. Sul luogo del ritrovamento sono intervenuti gli agenti del commissariato di Gela, la polizia scientifica che ha effettuato i rilievi di rito, il medico legale, i soccorritori del 118 che non hanno potuto far altro che constatarne il decesso e il magistrato di turno. Gli inquirenti stanno tentando di ricostruire le ultime ore di vita dell'uomo e di risalire alle cause del decesso. Dall'autopsia, già disposta dalla Procura di Gela, potrebbero emergere altri particolari che consentirebbero agli inquirenti di stabilire le cause del decesso. Nel 2018, proprio nei giorni in cui si festeggiava il Natale, qualcuno, infastidito dalla presenza di quel rumeno e di un suo amico, entrambi con problemi di alcolismo, aveva dato fuoco a quella panchina distruggendo quel poco che quei due uomini possedevano. Quasi che dessero fastidio.Indignazione e rabbia. Sono questi i sentimenti manifestati dai gelesi anche per la morte del pitbull che tre ragazzini venerdì scorso hanno tentato di impiccare. Il suo cuore non ha retto di fronte a tanta crudeltà e atrocità. Una storia di torture, nei confronti di un cucciolo indifeso diventato ostaggio di tre piccoli delinquenti che così volevano provare a fare qualcosa di diverso forse perché troppo annoiati. I tre ragazzini, tutti minorenni, hanno legato una corda al collo del cucciolo e lo hanno trascinato sotto un cartellone della stazione ferroviaria per impiccarlo. Il cucciolo ha tentato con tutte le sue forze di liberarsi, ma i tre balordi difronte ai guaiti del cane hanno continuato a seviziarlo. Ad assistere alla scena, i residenti della zona che hanno iniziato a gridare mettendo in fuga i tre minorenni, che hanno desistito dal loro orrendo tentativo di ammazzare il cane. Sono stati poi gli stessi residenti del quartiere Albani roccella a chiamare i soccorsi. Quando i volontari dell'associazione "Vita Randagia Onlus" sono giunti sul posto, hanno trovato il cane rannicchiato in un angolino di un capannone. Accanto al cane c'era una corda arancione, la stessa che i tre ragazzini avrebbero utilizzato per tentare di impiccarlo. Era silenzioso, non abbaiava, non si muoveva, non giocherellava. Era immobile, ancora sotto choc per le torture subite. I suoi occhi erano colmi di lacrime e impauriti. I volontari lo hanno subito stretto amorevolmente tra le loro braccia, lo hanno accarezzato e portato via per sottoporlo alle cure del caso. Ma il cane non ce l'ha fatta. Troppo crudeli e brutali i maltrattamenti subiti.

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