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ANCORA FORTE IL SODALIZIO STIDDA - COSA NOSTRA MENTRE GELA DETIENE PRIMATO PER INCENDI E CONFISCHE

Cronaca

ANCORA FORTE IL SODALIZIO STIDDA - COSA NOSTRA MENTRE GELA DETIENE PRIMATO PER INCENDI E CONFISCHE

La Mafia è viva, forte e vegeta in provincia di Caltanissetta. È quanto si evince dalla relazione del primo semestre  del 2021 redatta dalla direzione investigativa antima...

Graziano Amato

09 Aprile 2022 08:34

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La Mafia è viva, forte e vegeta in provincia di Caltanissetta. È quanto si evince dalla relazione del primo semestre  del 2021 redatta dalla direzione investigativa antimafia presentata al Palermo dal Ministro dell'interno Luciana Lamorgese. Nella parte settentrionale della provincia si rilevano mandamenti a Mussomeli e Vallelunga Pratameno, sotto l'influenza dei Madonia. Sul versante meridionale è ancora forte  forte il sodalizio tra  Stidda e Cosa Nostra, fra Gela e Niscemi.  primeggiano le famiglie Emmanuello, Rinzivillo e alfieri. Gli interessi della criminalità organizzata non sono variati.  la tendenza è quella di  infiltrarsi nel tessuto socio-economico. L'obiettivo è quello di acquisire i. Settori produttivi che gestiscono i principali flussi di denaro attraverso l'aggiudicazione di appalti pubblici e privati, subappalti, forniture e servizi, o comunque trarre da essi profitti illeciti da reimpiegare attraverso il ricorso a prestanome in canali legali. Nel corso degli anni alcuni sodalizi sarebbero divenuti organizzazioni strutturate in grado di fare "business" anche proiettandosi nei territori del nord Italia. Tra le esigenze ancora quella di reperire fonti di finanziamento necessarie a mantenere gli affiliati in carcere e le rispettive famiglie. Cosi la criminalità cerca di ramificarsi anche nelle amministrazioni locali al fine di accaparrarsi appalti pubblici e inquinare i settori produttivi anche attraverso il "condizionamento" di funzionari pubblici, così come quello fiorente dell'economia agricola agevolando imprese vicine ai clan.  è in questo contesto che si realizzerebbe quello scambio di favori e utilità fra mafiosi, esponenti delle istituzioni, pubblici amministratori e imprenditori che costituisce la vera forza delle organizzazioni criminali di tipo mafioso come dimostrato dal commissariamento del comune di San Cataldo. Il traffico di stupefacenti rappresenta ancora  un'attività diffusa in tutta la provincia e le varie piazze di spaccio nissene vengano rifornite da palermitani e catanesi e non solo. Infatti  anche primo semestre del 2021  conferma  una progressiva affermazione della criminalità di matrice nigeriana che starebbe acquisendo uno spazio operativo sempre più ampio soprattutto nel campo degli stupefacenti. Preoccupa l'attività estorsiva, uno dei principali interessi criminali delle cosche. Nissene. Primeggiano azioni violente, per lo più danneggiamenti e incendi dolosi.  è Gela a detenere il primato con 72  episodi incendiari su 116 e in generale su 407 episodi di danneggiamento. Il lavoro della direzione investigativa antimafia è riuscito a colpire il patrimonio della criminalità portando a diverse rilevanti confische e anche in questo caso Gela è in prima linea.  il 16 febbraio 2021  Dia ha dato esecuzione al sequestro di beni immobili e conti. Bancari per un valore di circa 68 milioni di euro, nei confronti di 3 imprenditori gelesi legati. Da vincolo di parentela e appartenenti alla stessa famiglia.  già indagati per concorso. Esterno in associazione mafiosa sono stati ritenuti vicini a famiglie mafiose, tra le quali i Rinzivillo. Gli imprenditori si sono legati a  personaggi di elevata caratura criminale  e allo stesso tempo sottomessi al volere degli stessi nella gestione delle attività economiche formalmente intestate a prestanome. E ancora il 16 marzo del  2021 la Polizia di Stato ha proceduto alla confisca  di beni per mezzo milione di. Euro riconducibili ad un esponente di rilievo dell'organizzazione mafiosa di Gela riconducibile al gruppo Alferi. Il 18 marzo 2021 la Dia di Caltanissetta ha eseguito ad un decreto di. Confisca  a carico di un commercialista e consulente fiscale originario di Gela ma residente. In provincia di Enna per un valore complessivo di circa 4 milioni. Euro che ha interessato una lussuosa struttura agro-venatoria a  Piazza Armerina con  una riserva di caccia di 30 ettari, un salone ristorante e 7 residence costituiti da. Caseggiati prestigiosamente ristrutturati risalenti all'800, nonché 74 beni immobili (fabbricati e. Terreni), quote societarie in due società di Gela, autoveicoli e rapporti bancari. Infine la Dia nel insieme al gruppo interforze istituito presso la prefettura. Di Caltanissetta ha valutato la documentazione di imprese che hanno richiesto l'iscrizione. Alla "white list" o alla partecipazione delle gare pubbliche di appalto. Diverse sono le aziende raggiunte da provvedimenti interdittivi antimafia.di Graziano Amato

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