Anno giudiziario: a Gela giovani stiddari si tatuano la stella a cinque punte
Cronaca
Anno giudiziario: a Gela giovani stiddari si tatuano la stella a cinque punte
E' quanto emerge dalla relazione illustrata dal presidente della Corte d'Appello
“A Gela, le organizzazioni mafiose, prima molto impegnate nelle attività estorsive, sembrano aver dato preferenza negli ultimi anni alle attività di traffico di stupefacenti, in relazione alle quali sono stati riscontrati collegamenti con personaggi operanti in Calabria oltre che nel catanese; rispetto al passato non può non rilevarsi una minore strutturazione gerarchica dell’associazione ed un’organizzazione più approssimativa; ciò non ne attenua la pericolosità, anzi paradossalmente rende più probabile il ricorso alla violenza. Continua comunque ad essere molto forte il senso di appartenenza ai sodalizi mafiosi; si pensi, per esempio, che l’affiliazione alla Stidda si era già tradotta in comportamenti iconici da parte di alcuni giovani i quali, mutuando condotte proprie di altre tradizioni mafiose, si sono tatuati una “stella a cinque punte” a rimarcare l’appartenenza all’organizzazione. Malgrado il minore rigore gerarchico, i nuovi affiliati non risultano meno pericolosi ed anzi si è riscontrato un facile ricorso alla violenza anche per futili motivi, senza un sufficiente controllo da parte dei vertici criminali; ciò si evince anche dai numerosi scontri violenti e tentati omicidi per i quali si è proceduto”. Si tratta di organizzazioni mafiose violente, che dispongono di ingenti quantitativi di armi.
"A Gela, le organizzazioni mafiose, prima molto impegnate nelle attività estorsive, sembrano aver dato preferenza negli ultimi anni alle attività di traffico di stupefacenti, in relazione alle quali sono stati riscontrati collegamenti con personaggi operanti in Calabria oltre che nel catanese; rispetto al passato non può non rilevarsi una minore strutturazione gerarchica dell'associazione ed un'organizzazione più approssimativa; ciò non ne attenua la pericolosità, anzi paradossalmente rende più probabile il ricorso alla violenza.
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Continua comunque ad essere molto forte il senso di appartenenza ai sodalizi mafiosi; si pensi, per esempio, che l'affiliazione alla Stidda si era già tradotta in comportamenti iconici da parte di alcuni giovani i quali, mutuando condotte proprie di altre tradizioni mafiose, si sono tatuati una "stella a cinque punte" a rimarcare l'appartenenza all'organizzazione. Malgrado il minore rigore gerarchico, i nuovi affiliati non risultano meno pericolosi ed anzi si è riscontrato un facile ricorso alla violenza anche per futili motivi, senza un sufficiente controllo da parte dei vertici criminali; ciò si evince anche dai numerosi scontri violenti e tentati omicidi per i quali si è proceduto". Si tratta di organizzazioni mafiose violente, che dispongono di ingenti quantitativi di armi.