Attualità
Anno giudiziario Caltanissetta, il Pg: "Gela è la città più armata d’Italia"
Modus operandi apertamente corleonese
La criminalita' organizzata del mandamento di Gela "in relazione al numero di residenti e' forse la piu' 'armata' d'Italia ed ha disponibilita' di molte armi, anche da guerra, fra i quali i micidiali kalashnikov che, com'e' noto, non sono mai stati utilizzati dalla 'Cosa nostra' di questa Regione per colpire obiettivi 'ordinari'". E' quanto ha affermato il procuratore generale di Caltanissetta Fabio D'Anna nella sua relazione illustrata in occasione dell'apertura dell'anno giudiziario. "Si deve sottolineare la particolare attenzione - ha sottolineato il procuratore generale - che deve essere assicurata alla criminalita' organizzata del mandamento in esame, che, ancora oggi, in controtendenza rispetto alla situazione di crisi registrata in molta parte della Sicilia, e' caratterizzata da elevatissima propensione alla violenza, dalla disponibilita' di ingenti quantitativi di armi, da un modus operandi apertamente "corleonese", con cio' intendendosi una chiara propensione, senza alcuna remora, al ricorso alla violenza piu' efferata; inoltre, la criminalita' organizzata di questo territorio e' senza dubbio una di quelle con maggiore disponibilita' di micidiali armi da guerra".
D'Anna ha anche sottolineato che "continua comunque a essere molto forte il senso di appartenenza ai sodalizi mafiosi; si pensi, per esempio, che l'affiliazione alla Stidda si era gia' tradotta in comportamenti iconici da parte di alcuni giovani i quali, mutuando condotte proprie di altre tradizioni mafiose, si sono tatuati una "stella a cinque punte" a rimarcare l'appartenenza all'organizzazione".