APPROVAZIONE DEL BILANCIO OPPURE SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE MENTRE DEPETRO SI È DIMESSO
Politica
APPROVAZIONE DEL BILANCIO OPPURE SCIOGLIMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE MENTRE DEPETRO SI È DIMESSO
Mai, forse, come in questo momento il futuro amministrativo di Gela è stato messo in discussione. O si approva il bilancio o si va a casa. Un bivio davanti alla quale si trovano giunt...
Mai, forse, come in questo momento il futuro amministrativo di Gela è stato messo in discussione. O si approva il bilancio o si va a casa. Un bivio davanti alla quale si trovano giunta e consiglieri. Le dimissioni, confermate, del dirigente Alberto Depetro complicano la situazione. È una prova di forza o un'intenzione reale? Secondo Depetro i conti del comune sono apposto, dato che hanno smentito con un parere negativo i Revisori dei Conti. Il documento finanziario, cosi com'è, non lo vorrebbe nessuno. Per questo Greco ha scelto di affidarsi al parere dell'ANCI e di un esperto, ma i correttivi li dovrebbe comunque apportare Depetro. Da qui, probabilmente, la decisione di fare un passo indietro, che appare anomala. Depetro ha sempre incassato la fiducia degli ex sindaci. Lo stesso Greco lo ha fortemente voluto lo scorso anno, quando, dopo la scadenza dell'incarico dirigenziale, lo ha scelto come esperto prima e dirigente dopo, con un incarico rinnovato per tre anni. Il rapporto di fiducia oggi sembra essere decaduto. Un dramma nel dramma per i consiglieri che vorrebbero capirci di più, prima di approvare il bilancio. Sarà difficile farlo senza il dirigente e neanche l'assessore. Tutte le strade percorribili, a questo punto, sembrano tortuose. L'esperienza Greco potrebbe concludersi anticipatamente. Votare un bilancio su cui pesa un parere negativo dei revisori potrebbe essere un suicidio per i consiglieri che non vorrebbero avere a che fare nei prossimi mesi con la Corte dei Conti. Il civico consesso andrebbe comunque incontro allo scioglimento nel caso in cui il bilancio non venisse approvato entro i termini di legge. L'Assise Civica si scioglierebbe anche in caso di dissesto finanziario, con le relative eventuali sanzioni nei confronti dei soggetti ritenuti responsabili. A questo punto si potrebbe giocare d'anticipo. È per questo che l'opposizione ha depositato la mozione di sfiducia sul tavolo della Presidenza del Consiglio. Il documento al momento conta sei firme ma quattro se ne dovrebbero aggiungere nei prossimi giorni. Il presidente dovrà dunque calendarizzare la discussione in aula. Se almeno altri 4 consiglieri di maggioranza diranno si alla sfiducia andrà tutto nelle mani di un commissario straordinario fino alla primavera del 2023,quando i gelesi potrebbero tornare a votare.di Graziano Amato
Mai, forse, come in questo momento il futuro amministrativo di Gela è stato messo in discussione. O si approva il bilancio o si va a casa. Un bivio davanti alla quale si trovano giunta e consiglieri. Le dimissioni, confermate, del dirigente Alberto Depetro complicano la situazione. È una prova di forza o un'intenzione reale? Secondo Depetro i conti del comune sono apposto, dato che hanno smentito con un parere negativo i Revisori dei Conti. Il documento finanziario, cosi com'è, non lo vorrebbe nessuno. Per questo Greco ha scelto di affidarsi al parere dell'ANCI e di un esperto, ma i correttivi li dovrebbe comunque apportare Depetro. Da qui, probabilmente, la decisione di fare un passo indietro, che appare anomala. Depetro ha sempre incassato la fiducia degli ex sindaci. Lo stesso Greco lo ha fortemente voluto lo scorso anno, quando, dopo la scadenza dell'incarico dirigenziale, lo ha scelto come esperto prima e dirigente dopo, con un incarico rinnovato per tre anni. Il rapporto di fiducia oggi sembra essere decaduto. Un dramma nel dramma per i consiglieri che vorrebbero capirci di più, prima di approvare il bilancio. Sarà difficile farlo senza il dirigente e neanche l'assessore. Tutte le strade percorribili, a questo punto, sembrano tortuose. L'esperienza Greco potrebbe concludersi anticipatamente. Votare un bilancio su cui pesa un parere negativo dei revisori potrebbe essere un suicidio per i consiglieri che non vorrebbero avere a che fare nei prossimi mesi con la Corte dei Conti. Il civico consesso andrebbe comunque incontro allo scioglimento nel caso in cui il bilancio non venisse approvato entro i termini di legge. L'Assise Civica si scioglierebbe anche in caso di dissesto finanziario, con le relative eventuali sanzioni nei confronti dei soggetti ritenuti responsabili. A questo punto si potrebbe giocare d'anticipo. È per questo che l'opposizione ha depositato la mozione di sfiducia sul tavolo della Presidenza del Consiglio. Il documento al momento conta sei firme ma quattro se ne dovrebbero aggiungere nei prossimi giorni. Il presidente dovrà dunque calendarizzare la discussione in aula. Se almeno altri 4 consiglieri di maggioranza diranno si alla sfiducia andrà tutto nelle mani di un commissario straordinario fino alla primavera del 2023,quando i gelesi potrebbero tornare a votare.di Graziano Amato