Arrestati due minori per il tentato "colpo" alla posta di Settefarine: inchiodati dalle telecamere
Cronaca
Arrestati due minori per il tentato "colpo" alla posta di Settefarine: inchiodati dalle telecamere
"Traditi" dalle riprese delle telecamere, dal contenuto di qualche messaggio "inchiodante" oltre che da una fervida attività di indagine che dallo scorso tre april...
"Traditi" dalle riprese delle telecamere, dal contenuto di qualche messaggio "inchiodante" oltre che da una fervida attività di indagine che dallo scorso tre aprile fino a poche ore fa non ha conosciuto sosta. Sono finiti in manette questa notte i due "baby rapinatori" che sedici giorni fa hanno tentato il "colpaccio" nell'ufficio postale di via Settefarine dove, come si ricorderà, armati di fucile e pistola e con il volto coperto da cappellini, i due avevano fatto irruzione urlando: "fermi tutti, questa è una rapina!" mentre dentro gli uffici c'erano ancora tanti avventori. Per essere convincenti con il personale della posta la coppia ha impugnato le armi e in particolare uno di loro ha esploso tre colpi di pistola, due dei quali non sono andati a segno perché l'arma si è inceppata. Solo un proiettile ha centrato in pieno il telaio di una porta in alluminio scatenando il panico tra i presenti. Per tre donne si è reso necessario il ricorso in ospedale per lo spauracchio vissuto. Le indagini sulla rapina hanno preso il via nell'immediatezza dei fatti. I Carabinieri del Reparto Territoriale quello stesso giorno trovarono un ciclomotore utilizzato dai rapinatori per la tentata rapina accanto un borsone. Il mezzo fu subito sequestrato e dal controllo emerse anche il nome del proprietario: un amico dei due piccoli delinquenti al quale uno di loro, attraverso un messaggio su WhatsApp, aveva chiesto il mezzo a due ruote in prestito "perché gli serviva". Quel messaggio è stato intercettato dai Carabinieri e ora è confluito nell'atto di accusa contro i due minori rapinatori. Contro di loro anche altri dettagli emersi nel corso delle indagini. Visionando le telecamere installate nella zona teatro del tentativo di rapina e in tutto il circondario i militari dell'Arma hanno avuto modo di ricostruire il percorso dei due e di immortalarti nel momento in cui, abbandonato il luogo del misfatto, hanno dismesso gli indumenti "da lavoro" per indossare altri abiti in modo da circolare liberamente senza destare sospetti. Non si sono accorti, però , che mentre si cambiavano d'abito e si disfacevano i cappellini i loro volti venivano immortalati da una telecamera. Nella stessa giornata i nominativi dei due erano al vaglio dei Carabinieri che nella loro attività di indagine hanno anche sottoposto la coppia all'esame dello stub, i cui esiti ancora non si conoscono. Gli elementi emersi nel corso dell'attività investigativa esperita fino ad oggi sono stati sufficienti per indurre la Procura dei Minori di Caltanissetta a richiedere al Gip un'ordinanza di custodia cautelare per i due piccoli adolescenti, entrambi ancora sedicenni ma con un casellario giudiziario di tutto rispetto, vista la loro giovanissima età. Il provvedimento restrittivo è stato notificato ai due questa notte dai Carabinieri che li hanno prelevati dalle loro abitazioni e condotti nel carcere minorile di Caltanissetta. Oltre al tentativo di rapina ai due si contesta anche la detenzione e il porto abusivo di armi.di Graziano Amato
"Traditi" dalle riprese delle telecamere, dal contenuto di qualche messaggio "inchiodante" oltre che da una fervida attività di indagine che dallo scorso tre aprile fino a poche ore fa non ha conosciuto sosta. Sono finiti in manette questa notte i due "baby rapinatori" che sedici giorni fa hanno tentato il "colpaccio" nell'ufficio postale di via Settefarine dove, come si ricorderà, armati di fucile e pistola e con il volto coperto da cappellini, i due avevano fatto irruzione urlando: "fermi tutti, questa è una rapina!" mentre dentro gli uffici c'erano ancora tanti avventori. Per essere convincenti con il personale della posta la coppia ha impugnato le armi e in particolare uno di loro ha esploso tre colpi di pistola, due dei quali non sono andati a segno perché l'arma si è inceppata. Solo un proiettile ha centrato in pieno il telaio di una porta in alluminio scatenando il panico tra i presenti. Per tre donne si è reso necessario il ricorso in ospedale per lo spauracchio vissuto. Le indagini sulla rapina hanno preso il via nell'immediatezza dei fatti. I Carabinieri del Reparto Territoriale quello stesso giorno trovarono un ciclomotore utilizzato dai rapinatori per la tentata rapina accanto un borsone. Il mezzo fu subito sequestrato e dal controllo emerse anche il nome del proprietario: un amico dei due piccoli delinquenti al quale uno di loro, attraverso un messaggio su WhatsApp, aveva chiesto il mezzo a due ruote in prestito "perché gli serviva". Quel messaggio è stato intercettato dai Carabinieri e ora è confluito nell'atto di accusa contro i due minori rapinatori. Contro di loro anche altri dettagli emersi nel corso delle indagini. Visionando le telecamere installate nella zona teatro del tentativo di rapina e in tutto il circondario i militari dell'Arma hanno avuto modo di ricostruire il percorso dei due e di immortalarti nel momento in cui, abbandonato il luogo del misfatto, hanno dismesso gli indumenti "da lavoro" per indossare altri abiti in modo da circolare liberamente senza destare sospetti. Non si sono accorti, però , che mentre si cambiavano d'abito e si disfacevano i cappellini i loro volti venivano immortalati da una telecamera. Nella stessa giornata i nominativi dei due erano al vaglio dei Carabinieri che nella loro attività di indagine hanno anche sottoposto la coppia all'esame dello stub, i cui esiti ancora non si conoscono. Gli elementi emersi nel corso dell'attività investigativa esperita fino ad oggi sono stati sufficienti per indurre la Procura dei Minori di Caltanissetta a richiedere al Gip un'ordinanza di custodia cautelare per i due piccoli adolescenti, entrambi ancora sedicenni ma con un casellario giudiziario di tutto rispetto, vista la loro giovanissima età. Il provvedimento restrittivo è stato notificato ai due questa notte dai Carabinieri che li hanno prelevati dalle loro abitazioni e condotti nel carcere minorile di Caltanissetta. Oltre al tentativo di rapina ai due si contesta anche la detenzione e il porto abusivo di armi.di Graziano Amato