Scuola
ASP NON COMUNICA TEMPESTIVAMENTE LE POSITIVITÀ FRA GLI STUDENTI, RISCHIO CONTATTI STRETTI TRA SCUOLA E CASA
Che la gestione di questa nuova ondata stia sfuggendo di mano, è più che un impressione. Lo dimostrerebbero le grida d'allarme che i gelesi continuano a rivolgere all'azienda...
Che la gestione di questa nuova ondata stia sfuggendo di mano, è più che un impressione. Lo dimostrerebbero le grida d'allarme che i gelesi continuano a rivolgere all'azienda sanitaria. Come quello di Francesca, commerciante gelese, in quarantena dallo scorso 9 aprile dopo l'accertata positività del figlioletto. Da quasi una settimana il nucleo familiare attende l'esito del tampone molecolare in modo da riaprire l'attività che gestisce, ma tutto tace. La situazione sta diventando insostenibile - scrive la gelese in un post su Facebook - abbiamo bisogno di riaprire, è assurdo lasciare una famiglia in attesa di una risposta che non arriva". A tardare non sono soltanto gli esiti dei test molecolari. Sempre più segnalazioni raccontano di ritardi sulle quarantene da imporre ai positivi. Questo pare stia contribuendo alla diffusione del contagio, visto che non tutti decidono di auto-isolarsi in modo preventivo senza l'ufficialità dell'ASP. Telefonata. A rivolgersi direttamente al manager dell'ASP Alessandro Caltagirone, che anche oggi abbiamo provato invano a contattare, è stata la consulta giovanile gelese. I membri della consulta sostengono che la scuola non è più un luogo sicuro. Come tanti altri invocano la didattica a distanza e una nuova campagna di screening da organizzare all'interno degli istituti e non in contrada Brucazzi. di Graziano Amatohttps://youtu.be/kF9m4mWeLVs