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BENI IN "ODOR DI MAFIA" CONFISCATI DALLA DIA DI CALTANISSETTA AD UN IMPRENDITORE GELESE

Cronaca

BENI IN "ODOR DI MAFIA" CONFISCATI DALLA DIA DI CALTANISSETTA AD UN IMPRENDITORE GELESE

Beni per 2 milioni e mezzo di euro, sono stati confiscati ad un imprenditore gelese di 59 anni, Santo Valenti, ritenuto vicino al noto clan Rinzivillo di Gela, appartenente a Cosa nostra. Il...

Donata Calabrese

12 Agosto 2021 16:36

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Beni per 2 milioni e mezzo di euro, sono stati confiscati ad un imprenditore gelese di 59 anni, Santo Valenti, ritenuto vicino al noto clan Rinzivillo di Gela, appartenente a Cosa nostra. Il provvedimento, emesso dal Tribunale è stato eseguito dalla Direzione Investigativa Antimafia di Caltanissetta. Nel 2017, l'imprenditore venne arrestato nell'ambito dell'operazione "Extra fines" per estorsione aggravata dal metodo mafioso e in particolare per aver imposto il pizzo in alcuni casi insieme al boss Totò Rinzivillo, ad alcuni imprenditori che operavano nel settore ortofrutticolo nei mercati generali di Roma.Gli accertamenti effettuati hanno messo in evidenza "l'anomalo" incremento di ricchezza dell'imprenditore gelese rispetto alla dichiarata posizione reddituale, risultata sproporzionata in rapporto al consistente patrimonio finanziario ed immobiliare da lui accumulato negli ultimi decenni.La confisca ha interessato 30 immobili tra fabbricati e terreni (situati in Sicilia, Basilicata e Molise), 2 società di capitali, 2 ditte individuali, 3 impianti di produzione di energia rinnovabile da fonte eolica localizzati a Campobasso e a Potenza,1 partecipazione societaria, 4 autoveicoli e svariati rapporti bancari per un valore stimato pari a circa 2 milioni e mezzo di euro. Nei confronti dell'imprenditore è stata altresì disposta anche la misura di prevenzione della sorveglianza speciale della pubblica sicurezza, con obbligo di soggiorno per due anni, nel Comune di residenza.L'operazione "Extra Fines" venne condotta dalla Squadra Mobile di Caltanissetta, Guardia di Finanza e Carabinieri coordinati dalla Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e dalle direzioni distrettuali antimafia di Roma e Caltanissetta e permise di sgominare il clan Rinzivillo con 37 misure di custodia cautelare. Il clan Rinzivillo, è considerato uno dei più potenti e pericolosi d'Italia. Il sodalizio mafioso aveva ramificazioni in diverse parti d'Italia e d'Europa e in particolare nella Capitale, in Lombardia e in Germania. A capo del clan ci sarebbe stato il boss Salvatore Rinzivillo, considerato il "reggente" della famiglia di Gela, che nel 2014, prendendo ordini dai suoi fratelli ergastolani, Antonio e Crocifisso, detenuti al 41 bis, dopo aver lasciato il carcere nel 2013, era tornato in Sicilia per riorganizzare il sodalizio mafioso, reclutando nuovi affiliati volti a favorire la riorganizzazione e il rafforzamento della cosca, individuando gli obiettivi e le strategie operative da attuarsi per il raggiungimento dei fini della consorteria mafiosa.di Donata Calabrese

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