Cronaca
Blitz antimafia a Gela, dal carcere telefona e minaccia il cognato di scaricargli "un kalashnikov di ngoddu"
Detenuto in carcere telefona alla sorella
Blitz antimafia a Gela, dal carcere telefona e minaccia il cognato di scaricargli "un kalashnikov di ngoddu"
Pur essendo in carcere disponeva di un cellulare per chiamare la sorella. L'uomo, mentre parlava con la donna, ebbe una discussione con il cognato. Nel corso della conversazione gli disse che quando sarebbe uscito dal carcere gli avrebbe scaricato "un kalashnikov di ngoddu". E' uno dei dettagli che emerge dal blitz antimafia culminato con 55 arresti. In un'altra intercettazione, finita agli atti dell'inchiesta, uno degli indagati, mentre si trovava in campagna, con altre persone, affermò di essere in attesa di un'arma che gli doveva essere consegnata da un tale che "avi tutte pistole belle belle", con "du caricatori nuovi". Si tratta dello stesso indagato, al quale, nell'estate del 2021, la polizia sequestrò un ordigno esplosivo improvvisato, da lui stesso confezionato nell'ottobre del 2020, utilizzando la polvere da sparo prelevata da circa 10 petardi tipo candelotto.
L'uomo riferì agli inquirenti, che per la costruzione dell'ordigno, utilizzò un tubo in pvc di colore arancione, chiudendo la parte posteriore mediante un tappo per pluviale. Specificò poi, di aver versato la polvere da sparo prelevata dai petardi, di aver tappato l'involucro con carta alluminio, lasciando con cura lo spazio per inserire la miccia, e di aver sigillato il tutto con nastro isolante. Nel corso dell'operazione sono stati sequestrati una villa con piscina e un'auto di grossa cilindrata. Un maxi blitz che ha visto impegnati 500 poliziotti. Per motivi di ordine pubblico il questore di Caltanissetta Pinuccia Albertina Agnello, ha emesso una specifica ordinanza impiegando altri 50 uomini in servizio per garantire l'ordine pubblico.
