Cronaca
Blitz Ianus, 18 presunti mafiosi rinviati a giudizio: il processo inizierà a Gela il 7 maggio
Rinviati a giudizio dal Gup di Caltanissetta

Diciotto presunti affiliati di Stidda e Cosa nostra, coinvolti nel maxi blitz "Ianus", condotto dalla polizia un anno fa tra Gela e il territorio di Agrigento, sono stati rinviati a giudizio dal Gup del Tribunale di Caltanissetta, Lorena Santacroce. Il processo inizierà davanti al Tribunale di Gela il prossimo 7 maggio. Si tratta di coloro che hanno scelto di essere processati con il rito ordinario. Gli imputati in tutto sono 65. Gli altri hanno scelto riti alternativi anche se alcune posizioni sono state stralciate. Tra queste quella di un licatese di 39 anni, Gioacchino Giorgio, per il quale ieri è stata disposta la scarcerazione con divieto di dimora in Sicilia e l'obbligo di restare a casa, dalle 20 alle 8 del mattino. Decisione presa perché il legale dell'imputato, l'avvocato Gaspare Lombardo, ha presentato un'istanza di ricusazione, nei confronti del Gup Santacroce. Istanza che, secondo quanto disposto dalla corte d'Appello di Caltanissetta, adesso passerà al vaglio della Corte Costituzionale.
Istanza di ricusazione presentata, perché il Gup ha fatto parte del tribunale del riesame al quale molti imputati si sono rivolti presentando ricorsi. Gli indagati, sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso, intestazione fittizia di beni, estorsione e traffico di stupefacenti. Ipotesi aggravate dalla disponibilità, di armi ed esplosivi. Al centro dell'inchiesta anche estorsioni, armi, danneggiamenti e minacce. Tra le parti civili ci sono il Comune di Canicattì, quello di Gela con l'avvocato Giusy Ialazzo, il ministero dell'Interno e l'associazione antiracket "Legalità per la Sicilia".