Bocciata dai prof in prima media per sei insufficienze, ma il Tar la promuove: scoppia la polemica
Scuola
Bocciata dai prof in prima media per sei insufficienze, ma il Tar la promuove: scoppia la polemica
Protagonista della vicenda una ragazza che ha frequentato la prima media a Tivoli
Era stata bocciata alla scuola Media per ben sei insufficienze. Ma poi è stata proniossa. A deciderlo per una studentessa di una scuola media di Tivoli, in provincia di Roma, è stata una sentenza del Tar. Secondo i giudici, come riporta Il Messaggero, la mancata ammissione non deve essere un provvedimento afflittivo, ma educativo. Oltre a dover essere «un’eccezione» mentre la regola deve essere la promozione, in linea con un orientamento del Consiglio di Stato per la scuola media. Protagonista della vicenda una ragazza che ha frequentato la prima media all’istituto Comprensivo Statale Tivoli V, e che ha riportato insufficienze in sei materie (geografia, francese, matematica, scienze, inglese e musica), di cui una grave. Gli insegnanti avevano deliberato all’unanimità la bocciatura, ma i genitori della ragazza hanno presentato ricorso al Tar chiedendo l’annullamento del provvedimento. E il giudice ha dato loro ragione. Dai documenti relativi alla bocciatura messi a punto dai docenti emerge che «nel corso dell’anno la ragazza ha avuto una frequenza regolare» a scuola e il comportamento è stato «buono». L’impegno tuttavia si è rivelato «scarso e inadeguato, sia nell’esecuzione dei compiti che nello studio». Secondo il Tar i professori, però, non avrebbero considerato il percorso della studentessa dall’inizio alla fine: «L’alunna, dal primo mese di scuola fino al termine delle lezioni, ha visto incrementare le proprie conoscenze e migliorare i propri voti», scrivono i giudici nella sentenza. E la scuola – sempre secondo il Tribunale amministrativo – ha anche le sue responsabilità per non aver messo a disposizione «sistemi di ausilio e di supporto per il recupero».La notizia ha aperto un dibattito tra chi considera diseducativa la decisione dei giudici del Tar e chi invee la approva. Il vicepremier Matteo Salvini si è scagliato conto giudici del Tar. «…vorrei conoscerli», ha detto. «Scelta sbagliata, diseducativa, irrispettosa del lavoro degli insegnanti che per un anno hanno seguito la ragazza. La promozione “é un diritto”??? Da papà, non penso che così facendo i genitori abbiano aiutato la loro figlia a crescere», ha concluso Salvini. «Quelli del Tar meriterebbero di essere mandati dietro la lavagna con il cappello da asino – ha detto invece il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri – . Ma si tratta di prassi oggi giustamente vietate perché avrebbero il sapore della sopraffazione». «Vergogna sul Tar che ha preso questa decisione e si sostituisce, mortificandoli, ai docenti. Inviando un messaggio diseducativo ai ragazzi e alle famiglie. Almeno in cambio della promozione della studentessa vorremmo che ci fosse la bocciatura di questi magistrati del Tar. Che chiamerò personalmente per fargli pesare la vergogna della decisione che hanno assunto. Faccio parte delle istituzioni e avverto il dovere di tutelarne la onorabilità, messa in discussione da questi personaggi che dovrebbero essere rimandati alle scuole dell’infanzia», conclude Gasparri.
22 Agosto 2023 16:46
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Era stata bocciata alla scuola Media per ben sei insufficienze. Ma poi è stata proniossa. A deciderlo per una studentessa di una scuola media di Tivoli, in provincia di Roma, è stata una sentenza del Tar. Secondo i giudici, come riporta Il Messaggero, la mancata ammissione non deve essere un provvedimento afflittivo, ma educativo. Oltre a dover essere «un'eccezione» mentre la regola deve essere la promozione, in linea con un orientamento del Consiglio di Stato per la scuola media.
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Protagonista della vicenda una ragazza che ha frequentato la prima media all'istituto Comprensivo Statale Tivoli V, e che ha riportato insufficienze in sei materie (geografia, francese, matematica, scienze, inglese e musica), di cui una grave. Gli insegnanti avevano deliberato all'unanimità la bocciatura, ma i genitori della ragazza hanno presentato ricorso al Tar chiedendo l'annullamento del provvedimento. E il giudice ha dato loro ragione.
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Dai documenti relativi alla bocciatura messi a punto dai docenti emerge che «nel corso dell'anno la ragazza ha avuto una frequenza regolare» a scuola e il comportamento è stato «buono». L'impegno tuttavia si è rivelato «scarso e inadeguato, sia nell'esecuzione dei compiti che nello studio». Secondo il Tar i professori, però, non avrebbero considerato il percorso della studentessa dall'inizio alla fine: «L'alunna, dal primo mese di scuola fino al termine delle lezioni, ha visto incrementare le proprie conoscenze e migliorare i propri voti», scrivono i giudici nella sentenza. E la scuola - sempre secondo il Tribunale amministrativo - ha anche le sue responsabilità per non aver messo a disposizione «sistemi di ausilio e di supporto per il recupero».La notizia ha aperto un dibattito tra chi considera diseducativa la decisione dei giudici del Tar e chi invee la approva. Il vicepremier Matteo Salvini si è scagliato conto giudici del Tar. «…vorrei conoscerli», ha detto. «Scelta sbagliata, diseducativa, irrispettosa del lavoro degli insegnanti che per un anno hanno seguito la ragazza. La promozione "é un diritto"??? Da papà, non penso che così facendo i genitori abbiano aiutato la loro figlia a crescere», ha concluso Salvini.
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«Quelli del Tar meriterebbero di essere mandati dietro la lavagna con il cappello da asino - ha detto invece il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri - . Ma si tratta di prassi oggi giustamente vietate perché avrebbero il sapore della sopraffazione». «Vergogna sul Tar che ha preso questa decisione e si sostituisce, mortificandoli, ai docenti. Inviando un messaggio diseducativo ai ragazzi e alle famiglie. Almeno in cambio della promozione della studentessa vorremmo che ci fosse la bocciatura di questi magistrati del Tar. Che chiamerò personalmente per fargli pesare la vergogna della decisione che hanno assunto. Faccio parte delle istituzioni e avverto il dovere di tutelarne la onorabilità, messa in discussione da questi personaggi che dovrebbero essere rimandati alle scuole dell'infanzia», conclude Gasparri.