Caso Saguto, al via a Caltanissetta nuovo processo per l’ex giudice
Cronaca
Caso Saguto, al via a Caltanissetta nuovo processo per l’ex giudice
Si celebra in corte d'Appello
E' iniziato, davanti alla Corte d'Appello di Caltanissetta, il nuovo processo d'appello all'ex giudice Silvana Saguto, dopo la condanna in Corte di Cassazione per corruzione. In secondo grado la magistrata radiata dall'ordine giudiziario era stata condannata a 8 anni e 10 mesi. Era stata la Corte di Cassazione a rinviare gli atti a Caltanissetta perché, secondo i giudici della Suprema Corte, alcuni reati contestati nei capi d'imputazione sarebbero già prescritti e pertanto le pene vanno rideterminate. Nel processo sono imputati anche il marito dell'ex magistrato, Lorenzo Caramma, l'avvocato Gaetano Cappellano Seminara, ex amministratore giudiziario per i beni confiscati, il professor Carmelo Provenzano, il commercialista Roberto Santangelo, e il tenente colonnello Rosolino Nasca. Silvana Saguto, che dopo la sentenza della Cassazione era stata arrestata, come il marito e l'ex amministratore giudiziario Cappellano Seminara, è tuttora detenuta. Secondo l'accusa avrebbe gestito, insieme ad altri, "in maniera clientelare" i "beni confiscati alla mafia e aver messo in piedi un vero e proprio sistema". L'accusa è rappresentata dal sostituto procuratore generale Gaetano Bono.
E' iniziato, davanti alla Corte d'Appello di Caltanissetta, il nuovo processo d'appello all'ex giudice Silvana Saguto, dopo la condanna in Corte di Cassazione per corruzione. In secondo grado la magistrata radiata dall'ordine giudiziario era stata condannata a 8 anni e 10 mesi. Era stata la Corte di Cassazione a rinviare gli atti a Caltanissetta perché, secondo i giudici della Suprema Corte, alcuni reati contestati nei capi d'imputazione sarebbero già prescritti e pertanto le pene vanno rideterminate. Nel processo sono imputati anche il marito dell'ex magistrato, Lorenzo Caramma, l'avvocato Gaetano Cappellano Seminara, ex amministratore giudiziario per i beni confiscati, il professor Carmelo Provenzano, il commercialista Roberto Santangelo, e il tenente colonnello Rosolino Nasca. Silvana Saguto, che dopo la sentenza della Cassazione era stata arrestata, come il marito e l'ex amministratore giudiziario Cappellano Seminara, è tuttora detenuta.
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Secondo l'accusa avrebbe gestito, insieme ad altri, "in maniera clientelare" i "beni confiscati alla mafia e aver messo in piedi un vero e proprio sistema". L'accusa è rappresentata dal sostituto procuratore generale Gaetano Bono.