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C’E’ UN PO DI GELA ALLE PARAOLIMPIADI DI TOKYO 2020 GRAZIE A MONICA CONTRAFATTO: "TORNA PRESTO"

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C’E’ UN PO DI GELA ALLE PARAOLIMPIADI DI TOKYO 2020 GRAZIE A MONICA CONTRAFATTO: "TORNA PRESTO"

Paraolimpiadi Tokyo 2020. In posizione, respiro profondo, occhi chiusi. In quegli attimi ad abbracciare Monica Contrafatto, c'è tutta Gela, sua città di origine. Lo sparo, e p...

Graziano Amato

06 Settembre 2021 18:03

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Paraolimpiadi Tokyo 2020. In posizione, respiro profondo, occhi chiusi. In quegli attimi ad abbracciare Monica Contrafatto, c'è tutta Gela, sua città di origine. Lo sparo, e poi via, veloce verso la gloria. Al traguardo non riesce a trattenere la gioia, le lacrime e le urla di felicità. È un bronzo che sa di oro quello di Monica.   le bandiere Italiane issate, l'inno di Mameli, il podio che si colora di azzurro grazie alla vittoria delle Italiane nella 100 metri piana. Insieme ad Ambra Sabatini e Martina Caironi, Monica Contrafatto ha scritto la storia. La sua vittoria però è differente e va oltre. È un successo che sa di riscatto, un risultato che incoraggia. Non c'è mai una fine, se non ci si arrende e Monica ce lo ha insegnato. Nello stesso mese in cui dopo dieci anni l'Afghanistan è piombato nel terrore, le prime parole di Monica le ha dedicate a quel luogo che lei conosce molto bene. È il 24  marzo  marzo del 2012 quando Monica rimane vittima di un'esplosione generata da una bomba contro la  operative base, dove era stanziata. I tre colpi di mortaio provocano la morte del sergente Michele silvestri e cinque feriti, di cui due gravi, tra cui lei. La gelese viene colpita  a una gamba dalle schegge di una bomba che le provocano  danni anche all'arteria femorale, all'intestino e a una mano. Le viene poi amputata la gamba destra. Da quel momento  comincia  a trascorrere in pedana quanto più tempo possibile per allenarsi. La storia di Monica risuona come una metafora. Non c'è sconfitta nei cuori di  chi crede. Nella sua vittoria c'è il riscatto dell'intera Gela che l'ha sostenuta fin dal primo momento. Migliaia di gelesi sabato erano incollati al televisore per lei. Questa è la faccia della Gela che piace, della città che ha sempre dato luce a talenti capaci di primeggiare. Ma la vittoria di Monica riscatta anche tutte quelle donne che, magari vittime di violenza, smettono di credere nella vita, o magari schiattare dalla paura smettono di vivere o peggio come sta accadendo in Afghanistan, vengono private della propria libertà.   lei Monica,  prima donna soldato a ricevere una decorazione ufficiale, la croce d'onore alle vittime di atti di terrorismo e ancora la medaglia al valore dell'esercito ecco cosa ha voluto dire alle donne afgane. Migliaia i messaggi di complimenti rivolti a Monica.   grazie per la tua forza e per il tuo altruismo, sei un esempio per tutti noi ha scritto il Ministro degli esteri Luigi Di Maio. Oltre a migliaia di gelesi, anche il sindaco Lucio Greco ha voluto esprimere un pensiero: "ci fa sentire ancora più orgogliosi di essere gelesi!  che Monica abbia una marcia in più lo abbiamo sempre saputo. Mi piacerebbe per farle sapere, anche se credo lo immagini già, che la sua città è tutta con lei, la ama e la aspetta. Sarebbe un piacere per me tributarle i giusti onori nel corso di una cerimonia ufficiale. E allora Monica, torna presto. Gela ti aspetta pronta ad accoglierti con lo stesso calore chele calde giornate di settembre riescono a dare.di Graziano Amato

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