Cronaca
C’erano anche tre gelesi sul traghetto andato in fiamme: "siamo bloccati in Grecia e vogliamo tornare"
C'erano anche tre gelesi sul traghetto della Grimaldi Lines andato in fiamme la scorsa notte, a largo di Corfù. Come gli altri quasi 300 passeggeri erano diretti a brindisi. I gelesi...
C'erano anche tre gelesi sul traghetto della Grimaldi Lines andato in fiamme la scorsa notte, a largo di Corfù. Come gli altri quasi 300 passeggeri erano diretti a brindisi. I gelesi sono stati tratti in Salvo. I tre autotrasportatori con molta probabilità nell'incendio hanno preso anche i loro mezzi. Ora sono bloccati in Grecia. Sono stati portati in un hotel ma nessuno gli ha comunicato nulla in merito al loro ritorno. L'inferno è iniziato intorno alle 4 del mattino a bordo dell'"Euroferry Olympia". La maggior parte dei 290 passeggeri sono stati tratti in Salvo ma ci sono dei dispersi, pare 12, nessun Italiano. Ci sono feriti e ricoverati per problemi respiratori ma non sono in gravi condizioni. I membri dell'equipaggio hanno messo subito in atto le procedure antincendio, senza riuscire a domare le fiamme. Il comandante, all'alba, ha quindi disposto l'abbandono della nave. Decisivo l'intervento di un'unità della Guardia di Finanza italiana che si trovava poco distante dal disastro, che ha subito portato a Corfù 242 passeggeri tratti in Salvo, tra cui tre i gelesi. La Grimaldi Lines ha disposto subito la partenza di "Nave Florencia", che da Ancona si è recata a Corfù, per imbarcare le persone salvate dal naufragio e portarle a Brindisi. l'imbarcazione ma non c'è traccia dei circa 20 italiani. Sono tutti bloccati negli hotel, in attesa di risposte, senza vestiti e soldi. Massimo Averna, insieme agli altri due gelesi, lancia un appello alle istituzioni, affinché possano tornare preso a riabbracciare i propri cari. Nel dicembre del 2014 un altro traghetto partito dalla Grecia fu devastato dalle fiamme. Morirono 31 persone. A Massimo restano i ricordi di quegli attimi terribili, l'amarezza di aver perso tutto e la rabbia per una tragedia che forse si poteva evitare. Il pensiero di Massimo va anche agli altri colleghi che potrebbero essere rimasti bloccati nelle cabine dei loro camion.di Graziano Amato