Attualità
Cgil e Uil, raccolta firme: "No all’Autonomia differenziata, Schifani ci ripensi"
Lo affermano Giuseppe Scifo, segretario della Cgil iblea, e Giovanni D?€?Avola, segretario della Uil Sicilia e Area Vasta
"Il divario tra Ragusa, la Sicilia e il resto del Paese è sempre più profondo. L'Autonomia differenziata peggiorerà tutto, moltiplicando gli ostacoli al nostro diritto di avere diritti. Presidente Schifani, ci ripensi!". Lo affermano Giuseppe Scifo, segretario della Cgil iblea, e Giovanni D'Avola, segretario della Uil Sicilia e Area Vasta con delega su Ragusa, impegnati oggi nel capoluogo all'ingresso dell'ospedale "Giovanni Paolo II" per la raccolta firme con cui le due organizzazioni sindacali siciliane chiedono al presidente della Regione, Renato Schifani, di ritirare il sostegno alla cosiddetta riforma Calderoli. L'iniziativa si ripeterà il 3 luglio al "Baglieri" di Modica e il 5 luglio al "Guzzardi" di Vittoria.
Scifo e D'Avola puntualizzano: "Non è casuale il fatto di avere scelto tre luoghi-simbolo della Sanità iblea e isolana. L'autonomia differenziata rischia di dare un colpo mortale alla sanità pubblica già incapace di dare risposte in tempi decorosi, aggravata da proibitive liste di attesa con le persone molte volte costrette a pagare le prestazioni di tasca propria, con pronti soccorso carenti di personale medico e infermieristico e spesso nel caos. In una società in cui le persone deboli e i pensionati devono decidere se curarsi o mangiare non possiamo accettare questo".
"Sotto minaccia non è soltanto il nostro diritto alla Salute - aggiungono gli esponenti di Cgil e Uil -Nutriamo concreti e fondati timori, fra l'altro, per il sistema di Istruzione pubblica nella nostra terra. In Sicilia registriamo già adesso i più alti livelli di povertà educative e disperazione scolastica. Uno dei segnali più evidenti di tanta, enorme, diseguaglianza è indicato dal tempo pieno che in alcune regioni settentrionali raggiunge il 70 per cento, mentre in Sicilia non arriva al 10 per cento. Una situazione già difficile che non può trovare miglioramenti con l'autonomia differenziata, perché non si prevede l'obiettivo del tempo pieno nei Livelli essenziali di prestazione, i Lep. Anzi, le risorse pubbliche destinate all'istruzione avranno come riferimento la spesa storica e quindi, nella migliore delle ipotesi, cristallizzeranno il gap attuale cronicizzandolo".
Giuseppe Scifo e Giovanni D'Avola concludono: "Sin dalla sua approvazione noi denunciamo che la proposta approvata dal governo Meloni costituisce una promessa di frammentazione dell'Italia e di esasperazione delle sue già profonde iniquità. Si tratta di una riforma ambigua sulla necessità di garantire i LEP a Ragusa e nel Meridione prima dell'Autonomia differenziata. E non risponde all'urgenza di superare le criticità che creano disagio sociale, prima di sventolare bandierine per ottenere qualche voto in più nel profondo Nord. Presidente Schifani, ma davvero vuole ancora dir di sì al disegno di legge Spacca-Paese?".