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Chiesta la condanna all’ergastolo per i presunti mandanti ed esecutori dell’omicidio Sequino

Cronaca

Chiesta la condanna all’ergastolo per i presunti mandanti ed esecutori dell’omicidio Sequino

Rimessi in libertà una settimana fa per affievolimento degli indizi di colpevolezza, ma ritenuti colpevoli dalla Procura di avere ordito e messo a segno l'omicidio di Domenico S...

06 Maggio 2023 18:08

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Rimessi in libertà una settimana fa per affievolimento degli indizi di colpevolezza, ma ritenuti colpevoli dalla Procura di avere ordito e messo a segno l'omicidio di Domenico Sequino tanto da chiederne la condanna all'ergastolo. A rischiare di bruciare la vita dietro le sbarre di una struttura penitenziaria per il fatto di sangue consumato nel cuore del centro storico cittadino nel dicembre di otto anni fa, sono Nicola Liardo, il figlio di questi Giuseppe e Salvatore "Tony" Raniolo, quest'ultimo ex genero di Liardo. Per la Procura il coinvolgimento dei tre nel delitto sarebbe provato nelle confidenze rese in carcere da Raniolo ad un collaborante al quale, nel riferire della sua incriminazione, avrebbe lasciato intendere di essere stato l'esecutore materiale dell'omicidio. Contro gli imputati - secondo quanto sostiene la pubblica accusa - ci sarebbero anche le intercettazioni di altre persone che indicherebbero nei Liardo i promotori e gli organizzatori del delitto ed in Raniolo uno degli esecutori materiali. Elementi che convergerebbero per dimostrare la responsabilità dei tre imputati nel fatto di sangue e per il quale la Procura chiede di condannarli all'ergastolo per omicidio con l'aggravante mafioso per la modalità con cui si svolsero i fatti. Come si ricorderò, Domenico Sequino fu assassinato a colpi di pistola mentre, poco prima delle 20 del 15 dicembre 2015, si trovava in compagnia di amici nel centralissimo corso Vittorio Emanuele, davanti la chiesa Madre. I killer, che viaggiavano in sella ad uno scooter, lo raggiunsero alle spalle e lo crivellarono di colpi senza lasciargli scampo. Le indagini sul delitto giunsero ad una svolta un paio di anni dopo quando, a seguito di un'intercettazione contenuta agli atti dell'inchiesta "Donne d'onore" che aveva coinvolto, tra gli altri, la famiglia Liardo, si ritenne di avere scovato la prova regina per dimostrare la responsabilità dei tre nell'omicidio Sequino. In quella conversazione intercorsa in carcere tra Nicola Liardo e suo figlio, padre e figlio avrebbero ammesso il loro coinvolgimento nel delitto. Si ritenne, inoltre, che Giuseppe Liardo, su ordine del genitore, avrebbe commissionato l'omicidio a Raniolo, fornendogli anche l'arma. I tre imputati hanno sempre respinto l'accusa e dalla perizia collegiale disposta dalla Corte d'Assise di Caltanissetta su input del pool di difesa, nella conversazione incriminata non è stata trovata traccia di frasi sospette. A seguito dell'esito peritale, i difensori hanno chiesto ed ottenuto dalla Corte la revoca della misura cautelare per i tre imputati. Ma per la Procura sono colpevoli e vanno condannati all'ergastolo.di Daniela Vinci

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