"Città di Gela" ambisce all’eccellenza ma lo stadio Vincenzo Presti è inadeguato
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"Città di Gela" ambisce all’eccellenza ma lo stadio Vincenzo Presti è inadeguato
La semi privatizzazione la chiave per una crescita più rapida
Il Vincenzo Presti rimane il vero oggetto misterioso per le prossime annate sportive della nuova città di Gela. Il nuovo progetto firmato Melfa e Scerra già nella presentazione alla stampa ha suscitato l'interesse di giornalisti e tifosi. Uno dei temi caldi è stato quello dello stadio. Lo scorso anno la struttura comunale presentava diverse criticità che lo porterebbero a non essere uno stadio idoneo per le categorie importanti. Tribune fatiscenti, mancanza di tornelli e la copertura ormai danneggiata da anni che ha lasciato i tifosi in balia degli agenti atmosferici per tutto l'anno. Per non parlare poi della pulizia di gradinate e curva spesso carente o del tutto assente. Insomma una problematica dopo l'altra che rendono lo stadio gelese un grosso punto interrogativo per le prossime stagioni. Incalzato dai giornalisti il nuovo amministratore delegato Dario Antonuccio non ha nascosto il vero obiettivo della dirigenza ovvero quello di gestire in maniera autonoma il Vincenzo Presti mettendo in atto una strategia simile a quella utilizzata per il Palalivatino. Il palazzetto in mano al gruppo Meic in questi anni è rinato, la semi privatizzazione ha permesso di abbattere i tempi della burocrazia e alla fine sia lo sport che l'intera città ne hanno giovato.
Il Vincenzo Presti rimane il vero oggetto misterioso per le prossime annate sportive della nuova città di Gela. Il nuovo progetto firmato Melfa e Scerra già nella presentazione alla stampa ha suscitato l'interesse di giornalisti e tifosi. Uno dei temi caldi è stato quello dello stadio. Lo scorso anno la struttura comunale presentava diverse criticità che lo porterebbero a non essere uno stadio idoneo per le categorie importanti. Tribune fatiscenti, mancanza di tornelli e la copertura ormai danneggiata da anni che ha lasciato i tifosi in balia degli agenti atmosferici per tutto l'anno. Per non parlare poi della pulizia di gradinate e curva spesso carente o del tutto assente. Insomma una problematica dopo l'altra che rendono lo stadio gelese un grosso punto interrogativo per le prossime stagioni.
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Incalzato dai giornalisti il nuovo amministratore delegato Dario Antonuccio non ha nascosto il vero obiettivo della dirigenza ovvero quello di gestire in maniera autonoma il Vincenzo Presti mettendo in atto una strategia simile a quella utilizzata per il Palalivatino. Il palazzetto in mano al gruppo Meic in questi anni è rinato, la semi privatizzazione ha permesso di abbattere i tempi della burocrazia e alla fine sia lo sport che l'intera città ne hanno giovato.