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Cocaina e armi sull’asse Sicilia-Calabria: scattano 13 misure cautelari

Cronaca

Cocaina e armi sull’asse Sicilia-Calabria: scattano 13 misure cautelari

Operazione della Dda

Redazione

19 Giugno 2024 10:23

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Dalle prime ore di questa mattina, circa 100 operatori della Polizia di Stato sono impegnati nell'esecuzione di un'ordinanza con cui il Giudice per le Indagini Preliminari presso il locale Tribunale, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia etnea, ha disposto misure cautelari personali nei confronti di 13 soggetti a vario titolo indagati e con differenti profili di responsabilità dei delitti di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, detenzione e porto di armi da fuoco, spaccio di droga. In particolare, è stato documentato un intenso traffico di cocaina sull'asse Calabria-Sicilia. 

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Il provvedimento restrittivo, emesso sulla base di indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia ed eseguite dalla Squadra Mobile - Sezione Antidroga della Questura di Catania, accoglie gli esiti di una complessa e articolata attività investigativa avviata nel mese di giugno 2020. L'indagine, supportata da presidi tecnici (intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche e videoregistrazioni), ha consentito di acquisire significativi elementi a carico di un sodalizio criminale dedito al traffico di cocaina sull'asse Calabria-Sicilia.

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Le attività hanno interessato inizialmente il gruppo capeggiato da SCILIO Carmelo, inteso "aricchiazza", soggetto considerato tra i più noti trafficanti di cocaina operanti in questo capoluogo. In particolare, è stato possibile risalire al fornitore di cocaina del citato trafficante, che sarebbe stato individuato nel calabrese CIDONI Bruno che da anni sarebbe in affari con gruppi criminali catanesi e che da tempo si era stabilito nella città di Catania avendo la propria base operativa nel rione di San Giovanni Galermo. Le indagini si sono concentrate quindi proprio sulla figura di CIDONI Bruno, il quale avrebbe gestito un vasto traffico di cocaina dalla Calabria, avendo i suoi principali collaboratori nei corregionali PEZZANO Antonio e ZANGARI Pasquale e nei catanesi VITALE Santo, SEDICI Pietro, ADDAMO Giuseppe, RIBERA Angelo e SEDICI Francesco. Quest'ultimo sarebbe stato stabilmente impiegato come corriere durante i molteplici trasporti di ingenti partite di cocaina dalla Calabria a questo capoluogo tramite l'utilizzo di autovetture dotate di appositi vani occulti. L'azione investigativa, oltre a permettere la ricostruzione della struttura interna del sodalizio ritenuto capeggiato da CIDONI Bruno, ha consentito di documentare, in poco meno di sei mesi, ben 20 trasporti e consegne di ingenti quantitativi di stupefacente che sarebbero state effettuate dall'associazione criminale a numerosi pregiudicati catanesi, alcuni dei quali ritenuti legati a vari clan mafiosi del capoluogo.

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Nel corso dell'attività di indagine sono stati, inoltre, effettuati diversi sequestri di sostanze stupefacenti (complessivamente, 11 Kg. di cocaina) e armi (sequestro di pistola revolver calibro 38 special con matricola abrasa e relativo munizionamento). É stata altresì rinvenuta la somma di euro 90.300,00 in contanti, murata in una parete dell'abitazione del CIDONI Bruno. Per le vaste ed articolate attività dinamiche sul territorio finalizzate al rintraccio e cattura dei destinatari delle misure cautelari emesse, la Squadra Mobile della Questura di Catania si è avvalsa della collaborazione degli omologhi organi investigativi di Reggio Calabria e Siracusa ed è stata, inoltre, coadiuvata dal Servizio Centrale Operativo, agendo sotto il diretto coordinamento della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato che ha inviato diversi equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine. È stato altresì coinvolto personale della locale Questura e delle sue articolazioni periferiche nonché di unità specializzate del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica. A taluni dei destinatari del provvedimento restrittivo di cui all'odierna operazione antidroga già ristretti per altra causa, la misura è stata notificata presso i vari istituti che li ospitano. Nel complesso, per l'odierna Operazione di Polizia Giudiziaria - convenzionalmente denominata "Devozione" - sono stati impiegati circa 100 operatori della Polizia di Stato.

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