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COMUNITÀ IN APPRENSIONE PER LE SORTI DELL’ INSEGNANTE GELESE ZELIA GUZZO

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COMUNITÀ IN APPRENSIONE PER LE SORTI DELL’ INSEGNANTE GELESE ZELIA GUZZO

Sono ore forte apprensione per la comunità gelese che si è stretta attorno alla famiglia di Zelia Guzzo, l'insegnante 38enne colpita da un malore lo scorso venerdì rico...

17 Marzo 2021 15:18

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Sono ore forte apprensione per la comunità gelese che si è stretta attorno alla famiglia di Zelia Guzzo, l'insegnante 38enne colpita da un malore lo scorso venerdì ricoverata nel reparto di rianimazione dell'ospedale Sant'Elia di Caltanissetta. I medici del nosocomio ieri hanno avviato la procedura per la dichiarazione di morte cerebrale, ma l'intera città si affida adesso alla speranza. Non ha mai smesso di pregare la comunità Regina Pacis, nel quartiere Fondo Iozza, dove Zelia si è sposta il 27 luglio del 2016. Una parrocchia a cui la donna è molto legata e che adesso spera nel suo risveglio. Venerdì mattina ha accusato un forte mal di testa, poi il trasporto al Vittorio Emanuele dove le sue condizioni sono apparse gravissime e il trasferimento al Sant'Elia dove è stata sottoposta ad un delicato intervento di neurochirurgia. Sarebbe stata colpita da trombosi ed emorragia cerebrale. Il primario di anestesia e rianimazione Giancarlo foresta ieri ha compilato la scheda di sospetta reazione avversa al vaccino AstraZeneca per l'Aifa. All'insegnante infatti era stata inoculata la dose undici giorni prima del malore, ma ancora nessun accertamento ha evidenziato una correlazione tra i due eventi. "Personalmente non ho competenza per stabilire se esiste una relazione tra il vaccino e il quadro clinico della ragazza - ha dichiarato il primario foresta - gli approfondimenti dell'Aifa serviranno proprio a chiarire questo. Nel frattempo la procura di Gela ha aperto un fascicolo sequestrando le cartelle cliniche e la documentazione inerente il vaccino. Non ha mai smesso di pregare neanche l'intero istituto Salvatore quasimodo. "Noi continuiamo a sperare che Zelia possa riprendersi e tornare dalla sua famiglia - ci ha raccontato la dirigente Viviana Morello. Da mamma, dirigente, e collega ci ha fatto male vedere su internet un avvicendarsi di notizie e commenti, quasi diventati strumentali contro la vaccinazione. È una situazione delicata - ha commentato ha aggiunto la preside - su cui va posto silenzio nel rispetto delle persone che ne sono coinvolte. Zelia insegnava all'istituto quasimodo dall'inizio di questo anno scolastico, ma si è trattato di un ritorno visto che conosceva bene la scuola dove aveva insegnato anni prima e dove insegna anche il marito. "La famiglia della Quasimodo è legata alla docente - ha ancora detto la preside - una persona dolce e mite che è riuscita a conquistare l'affetto di tutti. Non si può non volerle bene, è sempre stata presente, impegnata nel suo lavoro, non si è mai sottratta a nessuna iniziativa. La scuola intera continua a sperare in un suo ritorno. La dirigente lo ha ribadito anche ieri durante un dibattito online. Intanto le procure continuano ad indagare sulle altre morti sospette, avvenute dopo la somministrazione di AstraZeneca. Una prima autopsia eseguita sull'insegnante di Biella avrebbe escluso una correlazione. Secondo i medici si sarebbe trattato di un decesso cardiaco improvviso che non ha lasciato segni di cause microscopiche sul corpo, per questo pare che a fornire ulteriori risposte saranno gli esami istologici. "Mio marito credeva nel vaccino e bisogna continuare a crederci perché è l'unica strada che ci può liberare da questa situazione - ha commentato la moglie. Anche sul corpo di Davide Messina, il poliziotto dell'anticrimine di Catania morto dopo 12 giorni la somministrazione, ha disposto nuovi accertamenti. Attualmente siamo saldamente convinti che i benefici del vaccino superino i rischi di questi effetti collaterali ha commentato la direttrice esecutiva dell'Ema Emer Cooke che ha aggiunto "stiamo valutando ogni incidente, caso per caso. I nostri esperti si stanno incontrando per valutare tutte le informazioni e arriveranno ad una conclusione giovedì. Le parole della direttrice esecutiva pare abbiano incoraggiato il Premier Draghi che insieme al presidente francese Macron sarebbero pronti a far ripartire speditamente la somministrazione di AstraZeneca in caso di conclusione positiva dell'Ema.

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