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CONSIGLIO COMUNALE RINVIATO PER NUMERO LEGALE MA IL DIBATTITO VERTE SULLA MAGGIORANZA GRECO

Politica

CONSIGLIO COMUNALE RINVIATO PER NUMERO LEGALE MA IL DIBATTITO VERTE SULLA MAGGIORANZA GRECO

Alla seduta del Consiglio Comunale di ieri sera a Gela, poi rinviato per assenza del numero legale, fra i consiglieri teneva ancora banco quanto accaduto il giorno prima, nella seduta di mar...

Attilio Vindigni

24 Giugno 2021 13:57

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Alla seduta del Consiglio Comunale di ieri sera a Gela, poi rinviato per assenza del numero legale, fra i consiglieri teneva ancora banco quanto accaduto il giorno prima, nella seduta di martedì in cui l'Assise Civica era chiamata a scegliere con voto segreto fra le due griglie di nominativi per le composizioni delle Commissioni Consiliari.E' certo che Lucio Greco non si sarebbe aspettato un "tradimento" da parte dei propri consiglieri. Sono stati infatti cinque ad aver votato in favore dei nomi scelti dall'opposizione per guidare le Commissioni facendo perdere così ai fedelissimi del Sindaco posizioni importanti all'interno delle stesse.Franchi tiratori di una battaglia che non ha certo le motivazioni belliche della guerra franco-prussiana ma pare più una guerra dei poveri dove piuttosto che sedersi e discutere una strategia comune si è utilizzato il voto segreto per far passare un messaggio che non tutti sanno interpretare ma che di certo è arrivato al Sindaco.Un messaggio criptato che tiene alto il dibattito fra i gruppi consiliari e che talvolta, come ieri, porta anche contrasti interni. Pare infatti che nel gruppo Forza Italia ci sia stata una discussione a tal proposito e che sia nata della tensione interna che non ha favorito poi lo svolgersi della seduta di ieri sera. Una chiave di lettura che gira sotto forma di segreto di pulcinella, un segreto conosciuto da tutti, che decifrerebbe questo messaggio del voto dei cinque traditori come un segnale di forza e un caldo invito a non disattendere le richieste avanzate da Forza Italia. Ci sono infatti ancora due deleghe assessoriali vacanti che Greco deve colmare con l'individuazione di due nomi, mentre lo stesso avrebbe già interloquito con l'avvocato Liliana Bellardita, candidata a supporto di Greco con la lista civica "Azzurri per Gela" riconducibile a Forza Italia.In realtà fra i nomi ipotizzati in precedenza da Greco potrebbe anche esserci proprio un consigliere sospettato di essere uno dei cinque franchi tiratori che ha votato omogeneamente all'opposizione, presumibilmente con lo scopo di lanciare un messaggio chiaro. Ovvero far passare l'indicazione del nome per la scelta della carica assessoriale. Infatti il nome della Bellardita voluto da Greco sembra non coincidere con quello proposto dai piani alti di Forza Italia.Su questa ipotesi di nominare assessori i due nomi indicati dai forzisti non è chiara la posizione dell'attuale assessore Nadia Gnoffo. Potrebbe cedere il posto ai nuovi entrati, oppure no e la giunta di Greco avrebbe ben tre deleghe affidate a Forza Italia. Un nodo non annodato dal primo cittadino ma di certo a lui il compito di scioglierlo con una scelta personale oppure assecondando le richieste dei propri sostenitori.C'è una parte dell'opposizione che crede invece che non si sia trattato di franchi tiratori ma di uomini che hanno scelto con libertà la griglia che sembrava più omogenea. Il consigliere di Fratelli d'Italia Sandra Bennici ne è convinta ma crede anche che la maggioranza bulgara di Greco sia ormai sfaldata per il semplice fatto che il modus operandi del Sindaco sia ormai inaccettabile e la sua governance non piaccia più nemmeno alla propria maggioranza.Sorpreso invece si dice il consigliere di "Una Buona Idea" Davide Sincero, rispetto al voto controcorrente dei cinque di maggioranza - "Un dialogo sarebbe stata la scelta migliore".Sincero non si esprime sulle voci di corridoio che riguarderebbero Forza Italia su una presunta ingerenza nella scelta dei nomi per le deleghe assessoriali ma crede che le stesse siano da assegnare con criteri più elevati. Lancia poi l'invito a tutte le rappresentanze politiche ad alzare il livello del dialogo e tornare a parlare di fatti che rendono merito alla città o delle problematiche serie come la vicenda Timpazzo. di Attilio Vindigni

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