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Cracolici: "Sostegno ai giornalisti minacciati, sono frontiera di libertà"

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Cracolici: "Sostegno ai giornalisti minacciati, sono frontiera di libertà"

Commissione antimafia nella sede dell'Ordine dei Giornalisti Sicilia

Redazione

25 Febbraio 2025 16:31

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 "Siamo qui per dare un segnale forte a favore di una categoria, quella dei giornalisti, che considero la frontiera più esposta per il diritto alla libertà in Sicilia e nel nostro Paese perché colpisce un valore essenziale per la criminalità mafiosa, che è la reputazione. Per questo oggi con la commissione Antimafia regionale manifestiamo la piena solidarietà, anche da parte dell'intero parlamento siciliano, nei confronti dei cronisti che vengono minacciati con diverse modalità: dalle querele temerarie alle intimidazioni a ogni tentativo di bavaglio. L'esercizio della libertà di stampa è sacro". Cosi Antonello Cracolici, presidente della commissione Antimafia, ha aperto oggi la seduta convocata per la prima volta nella sede dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia, in un bene confiscato alla mafia. 

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Nel corso della seduta, che si è svolta alla presenza del presidente dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia, Roberto Gueli, dei componenti del consiglio dell'ordine, dei componenti della commissione Antimafia: Fabio Venezia, Giovanni Burtone, Marco Intravaia, Marianna Caronia, Roberta Schillaci, dei direttori e i responsabili delle testate di informazione regionale, sono stati ventidue i giornalisti che sono intervenuti per raccontare le difficoltà nel fare cronaca oggi, tra minacce e leggi bavaglio. 

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"Oltre che sul potere criminale e intimidatorio della mafia dobbiamo interrogarci sull'operazione culturale - ha detto Cracolici - che la mafia sta facendo per risultare attrattiva non solo

 

sui social, ma anche attraverso manifesti inneggianti alla mafiosità di artisti neomelodici: c'è una vera e propria strategia di comunicazione di cosa nostra. Il tema della lotta alla mafia deve tornare a essere centrale a livello nazionale. L'ultima inchiesta dimostra che alla mafia ci si rivolge come fosse un'agenzia di intermediazione, per risolvere qualunque tipo di problema, dal posto di lavoro, al posto al cimitero o in ospedale. Colpirli sul piano del consenso sociale è uno dei compiti della politica e delle istituzioni".

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Durante la riunione è intervenuto il presidente dell'Ordine dei giornalisti Roberto Gueli: "Ringraziamo il presidente della commissione Antimafia, Antonello Cracolici, e la commissione per l'incontro proficuo di oggi - ha detto Gueli - i tanti colleghi presenti, che hanno subito minacce, hanno evidenziato un fatto: la categoria deve essere unita e fare un fronte comune per contrastare un mondo che non ama né il giornalista né il giornalismo, perché dà fastidio. Occorre fortificare la categoria, e la politica che legifera in questo deve essere in prima fila e dare una mano ai giornalisti che spesso sono lasciati soli". 

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