Crollo del pontile sbarcatoio, cala il sipario: prosciolti a Gela sei imputati
Crollo del pontile sbarcatoio, cala il sipario: prosciolti a Gela sei imputati
Il verdetto è stato emesso dal Gup Roberto Riggio davanti al quale si è celebrata l'udienza preliminare
Con una sentenza di non doversi procedere è calato il sipario sulla vicenda giudiziaria che ha coinvolto tre dirigenti comunali ed altrettanti funzionari regionali per il crollo dello storico pontile sbarcatoio avvenuto il 7 gennaio di due anni fa. Il verdetto è stato emesso dal Gup Roberto Riggio davanti al quale si è celebrata l’udienza preliminare a carico dei sei ai quali la locale Procura contestava l’ipotesi di reato di crollo colposo. Dalle indagini scattate subito dopo il crollo di un segmento del pontile sbarcatoio, opera che peraltro da tempo presentava evidenti segni di vetustà oltre che diverse carenze strutturali, emersero le precarie condizioni in cui versava la struttura che, per questo, era già stata interdetta al pubblico. L’attività d’indagine fece affiorare la corrosione dell’acciaio, il deterioramento del calcestruzzo nonché i mancati interventi per la messa in sicurezza dell’opera sulla quale, oggi, pende un ordine di demolizione. Si ritenne che la responsabilità dei mancati interventi fosse da attribuire ai tre dirigenti comunali ed ai funzionari regionali per i quali scattò l’iscrizione nel registro degli indagati per crollo colposo. Un’ipotesi accusatoria che ha fatto rischiare il processo ai dirigenti comunali Raffaella Galanti, Emanuele Tuccio e Santi Nicoletti, nonché ai funzionari regionali Aldo Guadagnino, Giuseppe Battaglia e Olimpia Campo. In sede preliminare, però, le contestazioni che si strano visto muovere sono venute meno ed il Gip ha emesso per tutti sentenza di non luogo a procedere.
Con una sentenza di non doversi procedere è calato il sipario sulla vicenda giudiziaria che ha coinvolto tre dirigenti comunali ed altrettanti funzionari regionali per il crollo dello storico pontile sbarcatoio avvenuto il 7 gennaio di due anni fa. Il verdetto è stato emesso dal Gup Roberto Riggio davanti al quale si è celebrata l'udienza preliminare a carico dei sei ai quali la locale Procura contestava l'ipotesi di reato di crollo colposo.
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Dalle indagini scattate subito dopo il crollo di un segmento del pontile sbarcatoio, opera che peraltro da tempo presentava evidenti segni di vetustà oltre che diverse carenze strutturali, emersero le precarie condizioni in cui versava la struttura che, per questo, era già stata interdetta al pubblico. L'attività d'indagine fece affiorare la corrosione dell'acciaio, il deterioramento del calcestruzzo nonché i mancati interventi per la messa in sicurezza dell'opera sulla quale, oggi, pende un ordine di demolizione.
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Si ritenne che la responsabilità dei mancati interventi fosse da attribuire ai tre dirigenti comunali ed ai funzionari regionali per i quali scattò l'iscrizione nel registro degli indagati per crollo colposo. Un'ipotesi accusatoria che ha fatto rischiare il processo ai dirigenti comunali Raffaella Galanti, Emanuele Tuccio e Santi Nicoletti, nonché ai funzionari regionali Aldo Guadagnino, Giuseppe Battaglia e Olimpia Campo. In sede preliminare, però, le contestazioni che si strano visto muovere sono venute meno ed il Gip ha emesso per tutti sentenza di non luogo a procedere.