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DAGLI SPARI AL GB OIL AGLI AFFARI DI DROGA TRA GLI SPACCATI DEL BLITZ "HYBRIS" CHE HA COINVOLTO ANCHE 6 GELESI

Cronaca

DAGLI SPARI AL GB OIL AGLI AFFARI DI DROGA TRA GLI SPACCATI DEL BLITZ "HYBRIS" CHE HA COINVOLTO ANCHE 6 GELESI

Ci sono anche sei gelesi tra i 25 incriminati con l'inchiesta "Hybris" condotta nelle scorse ore dagli agenti della squadra mobile di Agrigento in esecuzione di un ordine di arres...

21 Febbraio 2023 14:17

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Ci sono anche sei gelesi tra i 25 incriminati con l'inchiesta "Hybris" condotta nelle scorse ore dagli agenti della squadra mobile di Agrigento in esecuzione di un ordine di arresto spiccato dal Gip di Palermo su richiesta dei magistrati della Procura Distrettuale Antimafia del capoluogo isolano. I provvedimenti restrittivi hanno riguardato una presunta gang che per anni avrebbe fatto affari d'oro con la commercializzazione di sostanze stupefacenti. Roccaforte del gruppo di presunti narcotrafficanti sarebbe stato l'hinterland licatese dove, un anno e mezzo fa, gli inquirenti concentrarono le proprie attenzioni focalizzandoli principalmente sul quartiere popolare denominato "Bronx". I poliziotti hanno tenuto sott'occhio i movimenti degli indagati, delineandone ruoli e mansioni nel business degli stupefacenti che venivano commercializzati soprattutto nelle piazze dell'agrigentino e reperiti nelle province di Caltanissetta e Catania. A dare l'input alle indagini è stata la figura del licatese Michele Cavaleri che, nell'ottobre del 2020, si era reso protagonista, in soli due giorni, di due episodi delinquenziali con l'utilizzo di arma da fuoco, uno aveva avuto come teatro Licata e l'altro il "Gb-Oil" a Gela dove, come si ricorderà, fu tra i protagonisti di una maxi rissa con una comitiva di gelesi sfociata nelle pistolettate che lo videro vittima. Le indagini fecero emergere che con la famiglia del suo aggressore gelese il presunto capo della gang del narcotraffico si sarebbe messo in società per la commercializzazione di droga. Dei 25 incriminati con l'inchiesta di oggi destinatari di custodia cautelare in carcere 14 sono di Licata, uno di Canicattì, sei di Gela, due di Catania e due campani. Nell'occhio del ciclone è finita anche una licatese a cui è stato imposto l'obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. I gelesi coinvolti sono: Paolo Cavallo di 53 anni, Giuseppe Sanfilipppo, cinquantaduenne che nei mesi scorsi era stato arrestato per essere stato sorpreso a trasportare cocaina da Licata a Gela; Luciano Orazio Curvà di 32 anni, Giuseppe Domicoli di 33 anni, Giuseppe Pasqualino di 31 anni e Nunzio Ratto di 46 anni. Nel corso dell'attività investigativa che si è avvalsa di intercettazioni, servizi di osservazione e di pedinamento è emerso il modus operandi della presunta gang, che nel portare avanti l'illecita attività aveva messo in campo ogni accortezza per scongiurare il pericolo di essere scoperta e finire nei guai. Tra le contromisure adottate quella di installare diversi impianti di videosorveglianza per anticipare eventuali interventi "a sorpresa" delle forze dell'ordine, affidando ad alcuni fedelissimi il compito di controllare gli accessi alla base operativa. Inoltre, la comunicazione avveniva attraverso social network e messaggistica istantanea. La struttura operativa dell'associazione indagata è apparsa particolarmente pericolosa agli inquirenti in quanto capace di stringere accordi criminali con colleghi di altre realtà siciliane come quelle di Gela e Catania: rapporti "d'affari" che hanno dato l'input agli investigatori della mobile di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico degli indagati anche con il sequestro di ingenti quantitativi di cocaina.di redazione

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