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DAL 1° MAGGIO NUOVE REGOLE SUI CONDIZIONATORI E POMPE DI CALORE PER PORRE UN FRENO AI CONSUMI DI GAS

Ambiente

DAL 1° MAGGIO NUOVE REGOLE SUI CONDIZIONATORI E POMPE DI CALORE PER PORRE UN FRENO AI CONSUMI DI GAS

A partire dal 1° maggio, secondo il nuovo emendamento contenuto all'interno del decreto bollette, la temperatura dei condizionatori d'aria nei luoghi pubblici, non potrà essere ...

Stefano Blanco

20 Aprile 2022 09:24

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A partire dal 1° maggio, secondo il nuovo emendamento contenuto all'interno del decreto bollette, la temperatura dei condizionatori d'aria nei luoghi pubblici, non potrà essere inferiore ai 25° gradi d'estate e superiore ai 21° d'inverno. Quella di non portare all'estremo i climatizzatori è una buona norma che tutti dovrebbero osservare il fine di ridurre gli sprechi e perché no risparmiare qualche centinaio di euro sulle bollette. Un buona norma che dal primo maggio però diventerà legge. A dover di cronaca bisogna dire che una legge simile esisteva già e obbligava a mantenere nei luoghi pubblici in estate una temperatura non inferiore ai 24 gradi. Nell'ottica di emancipazione dell'Italia dagli approvvigionamenti di gas russo però il Governo a pensato di rivedere tutte queste norme. Un cambiamento che va ad incidere poco sulla quotidianità ma che può avere grosso impatto sull'economia. Abbiamo pensato, dunque, di chiedere un parere a tutte quelle attività che fanno un uso costante dei climatizzatori soprattutto nel periodo estivo che qui a Gela può portare a temperature asfissianti. Insomma l'idea di una legge che regoli il risparmio non dispiace ai commercianti ma quanto può incidere davvero l'uso costante di un climatizzatore o più impianti di climatizzazione sulla bolletta di un esercente. Uno dei temi che ha fatto più discutere infine è stato quello riguardante i controlli e le sanzioni. Fare controlli al fine di elevare sanzioni a volte anche salate diciamo che lascia i commercianti abbastanza basiti. Di fatti, l'idea di controllare a campione la temperatura di un locale a molti appare assurda è più probabile che alla fine ci si affidi al buon senso degli esercenti.di Stefano Blanco

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