DAL GIP SI DICONO ESTRANEI I DUE MINORI INCRIMINATI DI RAPINA E PERSECUZIONI AD UN COETANEO
Cronaca
DAL GIP SI DICONO ESTRANEI I DUE MINORI INCRIMINATI DI RAPINA E PERSECUZIONI AD UN COETANEO
Hanno respinto ogni addebito i due sedicenni raggiunti nei giorni scorsi da un'ordinanza di custodia cautelare della permanenza in casa perché sospettati di avere fatto parte del gru...
Hanno respinto ogni addebito i due sedicenni raggiunti nei giorni scorsi da un'ordinanza di custodia cautelare della permanenza in casa perché sospettati di avere fatto parte del gruppo di giovinastri che lo scorso 4 settembre rapinò lo smartphone ad un minore. Hanno protestato la loro innocenza i due minori raggiunti nei giorni scorsi da un'ordinanza di custodia cautelare della permanenza in casa con l'accusa di rapina e atti persecutori consumati per mesi ai danni del ragazzino. Al Gip del Tribunale dei minori di Caltanissetta Bianca Maria Bonafede, in sede di interrogatorio di garanzia, i due indagati hanno sottolineato l'insussistenza delle contestazioni che si sono visti muovere, aggiungendo di potere dimostrare la propria innocenza. Per i Carabinieri che hanno indagato sui fatti, i due sedicenni sarebbero componenti di un "branco" che da Giugno a settembre scorsi aveva preso di mira un minore, vessandolo, percuotendolo e minacciandolo allo scopo di deriderlo. Agli atti dell'inchiesta sono confluiti diversi episodi che avrebbero visto la presunta parte offesa succube di un gruppo che non si sarebbe fatto scrupolo di tentare di legarlo ad un palo della luce o di gettarlo all'interno della vasca piena d'acqua della Villa Comunale per poi schernirlo il ragazzino avrebbe subito in silenzio, ma dopo la rapina si aprì con una parente che segnalò tutto ai Carabinieri scattarono le indagini sfociate nell'incriminazione dei due che, ora, però, negano tutto. Intanto il pubblico Ministero ha richiesto al Gip l' incidente probatorio per sentire la presunta parte offesa.
02 Febbraio 2023 15:01
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Hanno respinto ogni addebito i due sedicenni raggiunti nei giorni scorsi da un'ordinanza di custodia cautelare della permanenza in casa perché sospettati di avere fatto parte del gruppo di giovinastri che lo scorso 4 settembre rapinò lo smartphone ad un minore. Hanno protestato la loro innocenza i due minori raggiunti nei giorni scorsi da un'ordinanza di custodia cautelare della permanenza in casa con l'accusa di rapina e atti persecutori consumati per mesi ai danni del ragazzino. Al Gip del Tribunale dei minori di Caltanissetta Bianca Maria Bonafede, in sede di interrogatorio di garanzia, i due indagati hanno sottolineato l'insussistenza delle contestazioni che si sono visti muovere, aggiungendo di potere dimostrare la propria innocenza. Per i Carabinieri che hanno indagato sui fatti, i due sedicenni sarebbero componenti di un "branco" che da Giugno a settembre scorsi aveva preso di mira un minore, vessandolo, percuotendolo e minacciandolo allo scopo di deriderlo. Agli atti dell'inchiesta sono confluiti diversi episodi che avrebbero visto la presunta parte offesa succube di un gruppo che non si sarebbe fatto scrupolo di tentare di legarlo ad un palo della luce o di gettarlo all'interno della vasca piena d'acqua della Villa Comunale per poi schernirlo il ragazzino avrebbe subito in silenzio, ma dopo la rapina si aprì con una parente che segnalò tutto ai Carabinieri scattarono le indagini sfociate nell'incriminazione dei due che, ora, però, negano tutto. Intanto il pubblico Ministero ha richiesto al Gip l' incidente probatorio per sentire la presunta parte offesa.