Cronaca
DECRETO NON ANCORA PUBBLICATO, VERSO PROROGA DELLA ZONA ROSSA, E’ CORSA CONTRO IL TEMPO
Il consiglio dei ministri ha approvato il nuovo decreto, ma non è stato ancora pubblicato in gazzetta ufficiale. Gela potrebbe dunque rimanere in zona rossa per qualche altro giorno, ...
Il consiglio dei ministri ha approvato il nuovo decreto, ma non è stato ancora pubblicato in gazzetta ufficiale. Gela potrebbe dunque rimanere in zona rossa per qualche altro giorno, fino alla pubblicazione del provvedimento. La Giunta in un'incontro con asp, prefettura e questura ha chiesto all'azienda sanitaria di tardare l'invio della comunicazione alla Regione, nella speranza che il decreto venga pubblicato entro la mezzanotte. Salva invece la Sicilia. Con i vecchi parametri l'isola già il prossimo lunedì si sarebbe colorata di giallo, visto che è stato superato l'indice dei 50 casi ogni 100mila abitanti. Sarà il nuovo criterio, basato sulle ospedalizzazioni, ad essere determinante e incisivo. Sull'isola i posti letto occupati sono pari al 3. 4% per le terapie intensive e al 5, 3% per i reparti ordinari. L'incidenza ha invece raggiunto 64 casi ogni 100mila abitanti. A Gela la soglia matematica è stata nettamente superata. In appena 6 giorni si sono contati 338 nuovi contagi con 66 nuovi positivi riscontrati nelle ultime 24 ore e posti in isolamento domiciliare. La proroga della zona rossa sarebbe doccia fredda per il tessuto economico e sociale gelese, anche se per pochi giorni. Il provvedimento in soli 7 giorni non è riuscito a contenere la dilatazione del virus, complice forse la variante delta e le regole strambavate di una zona rossa quasi inesistente, con restrizioni non più così tanto stringenti rispetto allo scorso anno. Per i cittadini poco è cambiato, visto che continuano a registrarsi assembramenti di ogni genere. Sono pochissime le attività chiuse, per lo più negozi di abbigliamento e ristoranti. L'unica restrizione riguarda il mare, dove il virus oltretutto dovrebbe essere meno contagioso, e la movida che ha frenato l'entusiasmo dei giovani, che però continuano ad assembrarsi in appartamenti privati. C'è poi la guerra civile: vaccinati contro non vaccinati, ristoratori locali contro quelli dei paesi limitrofi dove i gelesi in possesso di green pass continuano a recarsi, e poi c'è chi punta il dito contro chi festeggia le cerimonie.di Graziano Amato