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Di Cristina: "Abbiamo il dovere di stare sempre dalla parte dei "diritti" e la storia di Malika ci insegna che anche l’amore lo è"

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Di Cristina: "Abbiamo il dovere di stare sempre dalla parte dei "diritti" e la storia di Malika ci insegna che anche l’amore lo è"

Abbiamo il dovere di stare sempre dalla parte dei "diritti" e la storia di Malika ci insegna che anche l'amore lo è. Lo scrive Peppe Di Cristina, segretario provinciale del...

19 Aprile 2021 15:39

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Abbiamo il dovere di stare sempre dalla parte dei "diritti" e la storia di Malika ci insegna che anche l'amore lo è. Lo scrive Peppe Di Cristina, segretario provinciale del partito democratico, in una riflessione sui valori umani. Legge Zan : " misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul genere, sul sesso, sull'identità di genere e sulla disabilità" è un provvedimento di civiltà.  Necessario che ci riguarda tutti e non è più rinviabile perché si parla di diritti e la politica intesa come partiti non c'entra. . La questione è di libertà. La libertà non è di destra o di sinistra ma ha un carattere un valore universale.  La vicenda di #malika cacciata di casa perché gay, ci ha ricordato come è ancora viva la battaglia contro l'odio e l'omofobia. Amare è un diritto, esattamente come lavorare, votare. Etc. Amare è un diritto che non deve limitare la libertà di nessuno. . #malika ha 22 anni e si è innamorata di una donna. . Questo è stato vissuto dalla sua famiglia come una disgrazia:  "l'altra gente è fortunata, perché i figlioli li hanno normali e solo a noi è capitato uno schifo così". . "ma che vita pensi di andare a fare? fare la lesbica in giro additata da tutti?",  "se torni ti ammazziamo. Meglio 50 anni di carcere che una figlia lesbica".  Parole di odio che tuonano e feriscono mortalmente e questo. È successo. La mamma di Malika ha reagito così - come si sente negli audio fatti ascoltare per la prima volta a Fanpage.it - La sua famiglia di Malika l'ha letteralmente ripudiata, costringendo la ragazza a chiedere l'intervento dei Carabinieri per riprendersi almeno un po' di vestiti. Oggi la storia è di dominio pubblico perché Malika, aiutata dalla sua compagna, ha fatto la scelta più coraggiosa e difficile di tutte: buttare i suoi panni sporchi, sudici di odio e violenza, in piazza. . Ma quante storie, come queste, restano segrete? quante persone soffrono perché non possono, per paura o pudore, esternare il loro amore? . Quante vengono, quotidianamente, ferite per il loro, legittimo e intimo, orientamento sessuale? . Ecco perché il #ddlzan è necessario ed è una battaglia che appartiene a tutti proprio perché i crimini di odio continuano, anzi aumentano e non possiamo combatterli sui social . È una questione di libertà e di rispetto delle differenze e riguarda tutti. . Bisogna trovare il modo di arrivare alla definizione definitiva del testo della legge Zan. Io sostengo #laleggezan#.

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