Di Paola contro il "SI’" di Schifani all’autonomia differenziata
Politica
Di Paola contro il "SI’" di Schifani all’autonomia differenziata
Le regioni dicono si al progetto di legge per l'autonomia differenziata, eccetto quattro. Tra queste non c'è la Sicilia. Cresce lo sgomento di chi si oppone alla successione dei ric...
Le regioni dicono si al progetto di legge per l'autonomia differenziata, eccetto quattro. Tra queste non c'è la Sicilia. Cresce lo sgomento di chi si oppone alla successione dei ricchi, cosi è stata definita la proposta, che permetterebbe alle regioni di chiedere allo Stato competenza esclusiva su 23 materie di politiche pubbliche. Rapporti internazionali e con l'Unione Europea, tutela e sicurezza del lavoro, l'istruzione, tutela della salute solo per citarne alcune. Criticata anche da economisti e sociologi, perché potrebbe aumentare le disuguaglianze tra nord e sud, ieri il Presidente della Regione Renato Schifani, ha votato favorevolmente il progetto. Tuona il vicepresidente dell'Ars del M5S Nuccio di Paola. "E' la volontà di dare modernità, efficienza e responsabilità a questo paese ha dichiarato il governatore del Veneto Luca Zaia, uno dei massimi sostenitori dell'autonomia differenziata - il centralismo è l'equa divisione del malessere, l'autonomia è l'equa divisione del benessere. Uno dei punti più contestati della proposta è quello relativo al finanziamento dei livelli essenziali di prestazione che andrebbero stabiliti prima delle richieste di autonomia. Secondo il disegno di legge, che da al Governo un anno di tempo per decidere i LEP, le regioni potranno formulare un'intesa anche senza il decreto del Presidente del Consiglio che dovrebbe stabilire l'entità dei LEP, distribuendo così i finanziamenti in base alla spesa storica della regione nell'ambito specifico in cui chiede l'autonomia. Una spesa che è alta nelle regioni del nord e bassa in quelle del sud. Secondo il deputato regionale l'autonomia differenziata è solo uno dei piatti freddi serviti dal Governo.di Graziano Amato
Le regioni dicono si al progetto di legge per l'autonomia differenziata, eccetto quattro. Tra queste non c'è la Sicilia. Cresce lo sgomento di chi si oppone alla successione dei ricchi, cosi è stata definita la proposta, che permetterebbe alle regioni di chiedere allo Stato competenza esclusiva su 23 materie di politiche pubbliche. Rapporti internazionali e con l'Unione Europea, tutela e sicurezza del lavoro, l'istruzione, tutela della salute solo per citarne alcune. Criticata anche da economisti e sociologi, perché potrebbe aumentare le disuguaglianze tra nord e sud, ieri il Presidente della Regione Renato Schifani, ha votato favorevolmente il progetto. Tuona il vicepresidente dell'Ars del M5S Nuccio di Paola. "E' la volontà di dare modernità, efficienza e responsabilità a questo paese ha dichiarato il governatore del Veneto Luca Zaia, uno dei massimi sostenitori dell'autonomia differenziata - il centralismo è l'equa divisione del malessere, l'autonomia è l'equa divisione del benessere. Uno dei punti più contestati della proposta è quello relativo al finanziamento dei livelli essenziali di prestazione che andrebbero stabiliti prima delle richieste di autonomia. Secondo il disegno di legge, che da al Governo un anno di tempo per decidere i LEP, le regioni potranno formulare un'intesa anche senza il decreto del Presidente del Consiglio che dovrebbe stabilire l'entità dei LEP, distribuendo così i finanziamenti in base alla spesa storica della regione nell'ambito specifico in cui chiede l'autonomia. Una spesa che è alta nelle regioni del nord e bassa in quelle del sud. Secondo il deputato regionale l'autonomia differenziata è solo uno dei piatti freddi serviti dal Governo.di Graziano Amato