Comune di Gela informa
Disabili psichici, Costa annuncia l’apertura a Gela di un centro di solidarietà
Sul tavolo l'attuazione del programma triennale di Salute mentale
Il sindaco, Lucio Greco, ha presieduto un incontro con il responsabile del dipartimento di Salute mentale dell'Asp, Massimo Cacciola e con una rappresentanza di famiglie di disabili e pazienti psichiatrici. Sul tavolo l'attuazione del programma triennale di Salute mentale. Erano presenti gli assessori comunali alla Solidarietà, Ugo Costa e alla Sanità, Antonio Pizzardi, il dirigente comunale Mario Picone, il responsabile del centro Salute mentale di Gela, Giuseppe Arancio, funzionari dell'Asp e rappresentanti delle famiglie di pazienti e disabili psichici. Il sindaco, nel corso della riunione, ha istituito formalmente un tavolo permanente dedicato all'attuazione del piano di settore, con il preciso intento di sostenere le persone che affrontano la malattia e famiglie che vivono quotidianamente il dramma di una persona cara colpita da patologia psichiatrica.
«Sono temi - dice il primo cittadino - che toccano il cuore, famiglie che vivono un disagio estremo che va oltre la malattia e comporta implicazioni di natura sanitaria e sociale. Ho istituito il tavolo permanente per creare un ponte stabile tra istituzioni, Asp e Comune, e le persone che vivono una condizione difficile: i pazienti psichiatrici e i loro familiari». L'assessore Costa ha anticipato l'imminente attuazione di un progetto, titolo «LiberaMente», che prevede l'istituzione di un centro di solidarietà nel quale il paziente psichiatrico può trovare il sostegno di personale esperto: psicoterapeuta, psicologo, educatore, animatore. La procedura è definitiva, manca solo l'assegnazione del servizio a soggetto (associazione, cooperativa) con specifiche competenze. Il bando è pronto. Manca solo l'avvio della procedura di selezione attraverso la piattaforma elettronica del Mercato della pubblica amministrazione.
«Sarà un primo aiuto concreto - conclude il sindaco - alle famiglie e ai disabili per andare oltre al farmaco e alla terapia. Nel solco di politiche che devono prevedere anche forme di sostegno sociale e, ove possibile, anche l'inserimento lavorativo della persona affetta da disagio psichico».