Cronaca
DIVENTATO A SUO DISCAPITO UN’EMBLEMA DELLA LOTTA ALLA MAFIA, 29 ANNI FA CI LASCIAVA GAETANO GIORDANO
Sono passati ormai 29 anni dalla morte del commerciante Gaetano Giordano, uno degli eroi gelesi che seppe tenere alta la testa di fronte alla mafia. Negli anni di piombo la sua unica colpa f...
Sono passati ormai 29 anni dalla morte del commerciante Gaetano Giordano, uno degli eroi gelesi che seppe tenere alta la testa di fronte alla mafia. Negli anni di piombo la sua unica colpa fu quella di non voler pagare il pizzo per la sua profumeria per non alimentare quella criminalità organizzata che stava lentamente facendo marcire la Sicilia. Il suo gesto, quella denuncia che portò all'arresto del mafioso conosciuto come Ivano pistola costò la vita al commerciante, tuttavia, smosse le coscienze e creò un precedente dal valore incredibile, una fiammella di speranza che convinse decine e decine di commercianti a non piegarsi più alla mafia uniti qualche anno dopo sotto la costante protezione e guida dell'associazione antiracket che a Gaetano Giordano deve molto più del solo nome. Un uomo d'altri tempi a suo discapito diventato un emblema di una lotta che ancora non è stata vinta come hanno dimostrato i recenti arresti come quello dei 55 componenti del clan dei mazzarinesi. Un'operazione che ha mostrato come da un lato la mafia sia ancora presente ma allo stesso tempo come la Polizia da sempre vicina ai coraggiosi stia pezzo per pezzo smontando quella montagna di merda chiamata mafia citando Peppino impastato uno dei grandi protagonisti di questa lotta. In questa direzione si sta muovendo anche il f. A. I antiracket con il sostegno attivo donato grazie al progetto pon legalità del ministero degli interni che permette all'associazione di disporre di professionisti come avvocati, consulenti e psicologi in maniera totalmente gratuita per chiunque con coraggio denunci atti mafiosi. Ecco perché, probabilmente più che in qualsiasi altro momento della storia, sulla scia dei grandi uomini come Gaetano Giordano è arrivato il momento di denunciare.di Stefano Blanco