Domani a Gela il voto sulle commissioni, si attende l’esito sull’incompatibilità di Grazia Cosentino
Politica
Domani a Gela il voto sulle commissioni, si attende l’esito sull’incompatibilità di Grazia Cosentino
Il segretario generale potrebbe non esprimersi
La seduta del consiglio comunale di domani potrebbe aprirsi con la lettura di una nota del segretario generale sull'incompatibilità della consigliera Grazia Cosentino, ex candidata sindaca sconfitta al ballottaggio, oggi componente dell'assise civica e funzionario della società pubblica partecipata Impianti Srr, che si occupa dello smaltimento dei rifiuti e la gestione di Timpazzo. Con molta probabilità non sarà la dottoressa Carolina Ferro a esprimersi sulla vicenda. Il caso è stato sollevato dal movimento Progressisti e Rinnovatori, che rivendica lo scranno in consiglio comunale a favore del primo dei non eletti della lista, l'avvocato Paolo Cafà. La vicenda è stata affrontata anche in aula, lo scorso 12 luglio, durante il giuramento di tutti i componenti del civico consesso. Il segretario generale si sarebbe dovuto esprimere entro 10 giorni che non è comunque un termine perentorio. Secondo i milintati di PeR Grazia Cosentino non può essere controllore e controllata per via del suo incarico professionale, sulla scorta di una legge che prevede che non può sedere in consiglio chi è dipendente con potere di rappresentanza e coordinamento di società che svolgono servizi per conto della provincia e del Comune. Senza nessun riscontro dal segretario generale, che nelle prossime ore inoltrerà una missiva al presidente del consiglio Paola Giudice, i militanti di PeR avvieranno probabilmemente il ricorso ordinario. In aula, ormai più di due settimane fa, l'ex dirigente comunale ha comunque dichiarato che prima di ufficializzare la sua candidatura aveva verificato la sua posizione, escludendo possibili cause di incompatibilità. Se non si esprimerà il segretatio generale allora dovrà farlo un giudice. Domani, intanto, il consiglio comunale è chiamato a votare i componenti dell'Unione dei Comuni e le griglie per la composizione delle commissioni elettorali. La quadra c'è e l'accordo dovrebbe andare in porto, cosi come è successo per l'elezione del presidente e del vicepresidente. Le commissioni dovranno subito mettere mano a tanti dossier urgenti ma a Palazzo di Città resta un'atavica carenza non indifferente. Mancano i dirigenti comunali e pare che il Ministero non autorizzerà l'assunzione di una nuova figura tecnica entro i prossimi mesi, complice anche il devastante dissesto finanziario.
La seduta del consiglio comunale di domani potrebbe aprirsi con la lettura di una nota del segretario generale sull'incompatibilità della consigliera Grazia Cosentino, ex candidata sindaca sconfitta al ballottaggio, oggi componente dell'assise civica e funzionario della società pubblica partecipata Impianti Srr, che si occupa dello smaltimento dei rifiuti e la gestione di Timpazzo. Con molta probabilità non sarà la dottoressa Carolina Ferro a esprimersi sulla vicenda. Il caso è stato sollevato dal movimento Progressisti e Rinnovatori, che rivendica lo scranno in consiglio comunale a favore del primo dei non eletti della lista, l'avvocato Paolo Cafà. La vicenda è stata affrontata anche in aula, lo scorso 12 luglio, durante il giuramento di tutti i componenti del civico consesso.
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Il segretario generale si sarebbe dovuto esprimere entro 10 giorni che non è comunque un termine perentorio. Secondo i milintati di PeR Grazia Cosentino non può essere controllore e controllata per via del suo incarico professionale, sulla scorta di una legge che prevede che non può sedere in consiglio chi è dipendente con potere di rappresentanza e coordinamento di società che svolgono servizi per conto della provincia e del Comune. Senza nessun riscontro dal segretario generale, che nelle prossime ore inoltrerà una missiva al presidente del consiglio Paola Giudice, i militanti di PeR avvieranno probabilmemente il ricorso ordinario.
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In aula, ormai più di due settimane fa, l'ex dirigente comunale ha comunque dichiarato che prima di ufficializzare la sua candidatura aveva verificato la sua posizione, escludendo possibili cause di incompatibilità. Se non si esprimerà il segretatio generale allora dovrà farlo un giudice. Domani, intanto, il consiglio comunale è chiamato a votare i componenti dell'Unione dei Comuni e le griglie per la composizione delle commissioni elettorali. La quadra c'è e l'accordo dovrebbe andare in porto, cosi come è successo per l'elezione del presidente e del vicepresidente. Le commissioni dovranno subito mettere mano a tanti dossier urgenti ma a Palazzo di Città resta un'atavica carenza non indifferente. Mancano i dirigenti comunali e pare che il Ministero non autorizzerà l'assunzione di una nuova figura tecnica entro i prossimi mesi, complice anche il devastante dissesto finanziario.