Gela, salta l’approvazione del Rendiconto: l’opposizione abbandona l’aula
Politica
Gela, salta l’approvazione del Rendiconto: l’opposizione abbandona l’aula
Tre ore di confronto non sono bastati ad approvare il primo documento finanziario
Anche sulla votazione del rendiconto 2021 e sull'adesione del piano di riequilibrio, ieri, ha prevalso la linea del timore. Tre ore di confronto non sono bastati ad approvare il primo documento finanziario approdato in aula dopo mesi di stasi. Alla fine, l'opposizione in blocco, ha lasciato l'aula ed è caduto il numero legale. C'era da aspettarselo ma durante il dibattito è vacillata anche la fiducia dei pro Greco e dei civici di Una Buona Idea, che avevano tutte le intenzioni di votare i documenti finanziari. L'assessore Mariangela Faraci e il dirigente Pino Erba hanno presentato l'atto. È stata rimarcata l'importanza di votare il rendiconto per andare avanti e aderire ad un piano di riequilibrio dei conti ventennale. Poi, il il presidente della commissione bilancio Pierpaolo Grisanti ha sollevato il dubbione, facendo notare che a pagina 50 della relazione dei revisori spuntavano circa 137mila euro non vincolati e non calati nel rendiconto. Da quel momento in aula è iniziato un botta e risposta. I consiglieri hanno chiesto subito spiegazioni. Il presidente del collegio e il dirigente hanno risposto e sono emerse due visioni, quasi discordanti: i revisori hanno fatto notare che si trattava comunque di una mancanza, il dirigente ha ribadito che non c'era da preoccuparsi perché le somme non sarebbero state spese a breve termine. Nessuno, comunque, si è espresso in maniera inequivocabile. I consiglieri hanno incalzato, senza distinzione, esortando i revisori e il dirigente a dare una risposta chiara così da indurli a votare serenamente l'atto. Salvatore Scerra ha chiesto di sospendere la seduta, senza risultati. "I numeri non sono opinabili" ha fatto notare Gabriele Pellegrino. "Sui numeri non dovrebbero esserci differenze di pensiero" ha aggiunto Davide Sincero. La parola è tornata al dirigente. Ha ammesso che i 137mila dovevano transitare nel rendiconto ma ha confermato che la mancanza non comporta una variazione del disavanzo e dunque non è necessario rettificare il bilancio. In aula i dubbi sono aumentati. Che rischi corriamo se votiamo un bilancio monco? Avremmo delle responsabilità? L'errore è rilevante? Si sono chiesti Sincero, Faraci e Pellegrino. I revisori non hanno fatto passi avanti facendo intendere chiaramente di aver fatto il loro dovere segnalando l'anomalia. Hanno chiarito che l'errore, oltre che nella relazione, era stato fatto notare anche in altre sedi e si sarebbe potuto rettificare per tempo. Non possiamo indicare noi se votarlo o meno, hanno sottolineato. Il sindaco, poi, si è fatto sentire. "Abbiamo portato rendiconto votabile - ha urlato in aula - ogni giorno che si perde è un danno. Qualunque creditori ci può aggredire. Da troppo tempo è partita la campagna elettorale - ha continuato rivolgendosi- "ai signori del centrodestra", così li ha definiti, chiedendo onesta intellettuale e senso di responsabilità. Se avete coraggio mettete da parte la campagna elettorale e votate tutti l'atto". L'intervento del sindaco non ha sciolto i dubbi. Davide Sincero ha proposto di ritirare e correggere l'atto. Il segretario e il dirigente hanno ribadito che non si può tornare indietro. Non hanno parlato di un errore perché c'era l'ok dell'amministrazione e l'impegno a non utilizzare le somme destinate ai servizi sociali. Salvatore Scerra ha respinto l'attacco del sindaco. "Ritiri l' atto, prima di additare l'opposizione, verifichi se ha maggioranza qualificata - ha ribadito - il bilancio non ci riguarda, non l'abbiamo costruito e non lo voteremo". Senza il supporto dei responsabili pro Greco e civici non sono riusciti a prevalere. In aula si tornerà stasera, quando basteranno 10 si per esitare il rendiconto e aderire al piano di riequilibrio.
Anche sulla votazione del rendiconto 2021 e sull'adesione del piano di riequilibrio, ieri, ha prevalso la linea del timore. Tre ore di confronto non sono bastati ad approvare il primo documento finanziario approdato in aula dopo mesi di stasi. Alla fine, l'opposizione in blocco, ha lasciato l'aula ed è caduto il numero legale. C'era da aspettarselo ma durante il dibattito è vacillata anche la fiducia dei pro Greco e dei civici di Una Buona Idea, che avevano tutte le intenzioni di votare i documenti finanziari. L'assessore Mariangela Faraci e il dirigente Pino Erba hanno presentato l'atto.
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È stata rimarcata l'importanza di votare il rendiconto per andare avanti e aderire ad un piano di riequilibrio dei conti ventennale. Poi, il il presidente della commissione bilancio Pierpaolo Grisanti ha sollevato il dubbione, facendo notare che a pagina 50 della relazione dei revisori spuntavano circa 137mila euro non vincolati e non calati nel rendiconto.
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Da quel momento in aula è iniziato un botta e risposta. I consiglieri hanno chiesto subito spiegazioni. Il presidente del collegio e il dirigente hanno risposto e sono emerse due visioni, quasi discordanti: i revisori hanno fatto notare che si trattava comunque di una mancanza, il dirigente ha ribadito che non c'era da preoccuparsi perché le somme non sarebbero state spese a breve termine. Nessuno, comunque, si è espresso in maniera inequivocabile. I consiglieri hanno incalzato, senza distinzione, esortando i revisori e il dirigente a dare una risposta chiara così da indurli a votare serenamente l'atto.
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Salvatore Scerra ha chiesto di sospendere la seduta, senza risultati. "I numeri non sono opinabili" ha fatto notare Gabriele Pellegrino. "Sui numeri non dovrebbero esserci differenze di pensiero" ha aggiunto Davide Sincero. La parola è tornata al dirigente. Ha ammesso che i 137mila dovevano transitare nel rendiconto ma ha confermato che la mancanza non comporta una variazione del disavanzo e dunque non è necessario rettificare il bilancio. In aula i dubbi sono aumentati. Che rischi corriamo se votiamo un bilancio monco? Avremmo delle responsabilità? L'errore è rilevante? Si sono chiesti Sincero, Faraci e Pellegrino. I revisori non hanno fatto passi avanti facendo intendere chiaramente di aver fatto il loro dovere segnalando l'anomalia. Hanno chiarito che l'errore, oltre che nella relazione, era stato fatto notare anche in altre sedi e si sarebbe potuto rettificare per tempo.
Non possiamo indicare noi se votarlo o meno, hanno sottolineato. Il sindaco, poi, si è fatto sentire. "Abbiamo portato rendiconto votabile - ha urlato in aula - ogni giorno che si perde è un danno. Qualunque creditori ci può aggredire. Da troppo tempo è partita la campagna elettorale - ha continuato rivolgendosi- "ai signori del centrodestra", così li ha definiti, chiedendo onesta intellettuale e senso di responsabilità. Se avete coraggio mettete da parte la campagna elettorale e votate tutti l'atto". L'intervento del sindaco non ha sciolto i dubbi. Davide Sincero ha proposto di ritirare e correggere l'atto. Il segretario e il dirigente hanno ribadito che non si può tornare indietro.
Non hanno parlato di un errore perché c'era l'ok dell'amministrazione e l'impegno a non utilizzare le somme destinate ai servizi sociali. Salvatore Scerra ha respinto l'attacco del sindaco. "Ritiri l' atto, prima di additare l'opposizione, verifichi se ha maggioranza qualificata - ha ribadito - il bilancio non ci riguarda, non l'abbiamo costruito e non lo voteremo". Senza il supporto dei responsabili pro Greco e civici non sono riusciti a prevalere. In aula si tornerà stasera, quando basteranno 10 si per esitare il rendiconto e aderire al piano di riequilibrio.