Droga comprata su internet, finanzieri arrestano un nisseno al momento della consegna
Cronaca
Droga comprata su internet, finanzieri arrestano un nisseno al momento della consegna
In manette un 22enne di Sommatino
È attraverso internet, nuova frontiera del traffico illecito, che la droga gli è stata spedita. Un chilo di hashish che sarebbe stato comprato all’estero e poi fatto recapitare attraverso uno spedizioniere nel cuore di Sicilia. Ma l’intera trafila è stata seguita dalla guardia di finanza che, alla fine, ha arrestato il presunto destinatario finale. Sì, perché la droga, secondo la tesi a discolpa, non sarebbe stata sua e non sarebbe stata destinata a lui. L’avrebbe soltanto ritirata. Ed è al momento della consegna che i finanzieri hanno arrestato un ventiduenne di Sommatino, L.P. – assistito dall’avvocato Giacomo Butera – per detenzione e spaccio. Nel momento in cui il giovane si è presentato al consegnatario per ritirare quel pacco, è scattata la trappola dei finanzieri che avevano tracciato quella spedizione sino alla sua destinazione finale. Dentro v’era un panetto da un chilo di “fumo”. E su disposizione della procura è stato assegnato agli arresti domiciliari. Ma fin da subito il ragazzo, dal passato assolutamente pulito, si è discolpato. Sì, perché avrebbe spiegato che il destinatario di quel pacchetto non sarebbe stato lui. Il giudice per le indagini preliminari Graziella Luparello, nel convalidare il provvedimento, però, ha concesso al ragazzo la libertà, ritenendo che non vi fossero i presupposti per un provvedimento restrittivo. Non è la prima operazione con questa metodologia messa a segno dalle fiamme gialle che già in passato hanno scoperto traffici illeciti, anche su piattaforme di messaggistica, di droga, ma anche di armi e banconote false. E per il pagamento, il metodo preferito sarebbe stato quello cryptovalute, così da mascherarne la tracciabilità. Bitcoin, ma talvolta Paypal, carte regalo e bonifici bancari. (Vincenzo Falci, Gds9
È attraverso internet, nuova frontiera del traffico illecito, che la droga gli è stata spedita. Un chilo di hashish che sarebbe stato comprato all'estero e poi fatto recapitare attraverso uno spedizioniere nel cuore di Sicilia. Ma l'intera trafila è stata seguita dalla guardia di finanza che, alla fine, ha arrestato il presunto destinatario finale. Sì, perché la droga, secondo la tesi a discolpa, non sarebbe stata sua e non sarebbe stata destinata a lui. L'avrebbe soltanto ritirata. Ed è al momento della consegna che i finanzieri hanno arrestato un ventiduenne di Sommatino, L.P. - assistito dall'avvocato Giacomo Butera - per detenzione e spaccio.
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Nel momento in cui il giovane si è presentato al consegnatario per ritirare quel pacco, è scattata la trappola dei finanzieri che avevano tracciato quella spedizione sino alla sua destinazione finale. Dentro v'era un panetto da un chilo di "fumo". E su disposizione della procura è stato assegnato agli arresti domiciliari. Ma fin da subito il ragazzo, dal passato assolutamente pulito, si è discolpato. Sì, perché avrebbe spiegato che il destinatario di quel pacchetto non sarebbe stato lui.
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Il giudice per le indagini preliminari Graziella Luparello, nel convalidare il provvedimento, però, ha concesso al ragazzo la libertà, ritenendo che non vi fossero i presupposti per un provvedimento restrittivo. Non è la prima operazione con questa metodologia messa a segno dalle fiamme gialle che già in passato hanno scoperto traffici illeciti, anche su piattaforme di messaggistica, di droga, ma anche di armi e banconote false. E per il pagamento, il metodo preferito sarebbe stato quello cryptovalute, così da mascherarne la tracciabilità. Bitcoin, ma talvolta Paypal, carte regalo e bonifici bancari. (Vincenzo Falci, Gds9