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EDITORI IN PROTESTA A ROMA RICEVUTI DALL’AGCOM MA PARE SI RIMPALLI COL MINISTERO

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EDITORI IN PROTESTA A ROMA RICEVUTI DALL’AGCOM MA PARE SI RIMPALLI COL MINISTERO

Può davvero una nuova tecnologia, e cioè quella del 5g, spazzare via anni di informazione? eppure è quello che sta accadendo anche in Sicilia e che molti editori stanno ...

Graziano Amato

02 Febbraio 2022 14:04

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Può davvero una nuova tecnologia, e cioè quella del 5g, spazzare via anni di informazione? eppure è quello che sta accadendo anche in Sicilia e che molti editori stanno cercando di scongiurare. Con il passaggio al nuovo T2 il Ministero ha fatto spazio, requisendo tante frequenze e cancellando di fatto molte emittenti televisive. Il nuovo upgrade con conversione del video hd (alta definizione) e del 5g ha sottratto frequenze agli operatori di rete televisivi per assegnarle ai gestori della rete telefonica. Un'azione a danno delle tv locali costrette a stringersi in una sola frequenza che può contenere al Massimo 24 programmi regionali in sd (standard definition) rispetto ai 40 previsti. Molte emittenti storiche per mancanza di spazio trasmissivo, probabilmente dovranno spegnere i loro trasmettitori. C'è chi ce l'ha fatta a rientrare nelle graduatorie per avere assegnata una capacità di banda, come Rete Chiara, ma potrebbe non bastare. Gli editori infatti dovranno fare i conti con un canone mensile elevatissimo. Quote da corrispondere a Rai Way unico concessionario delle frequenze in Sicilia. Gli editori dovranno sborsare quasi fino a 130. 000 euro annualmente se vorranno continuare a trasmettere. Per molti diventa complicato strutturare anche eventuali accorpamenti tra televisioni, visto che la copertura di Rai Way non sarà capillare nel territorio Siciliano lasciando di fatto alcune aree scoperte. Li nessuno potrà più fare informazione. È per questo che ieri una delegazione di editori Siciliani, compreso quello di Rete Chiara Attilio Vindigni, ha manifestato davanti la sede dell'Agcom, autorità per le garanzie nelle comunicazioni. Dopo aver avviato anche lo sciopero della fame un confronto lo hanno avuto con il componente Antonello giacomelli a cui sostanzialmente hanno chiesto di: calmierare i prezzi del canone da corrispondere a Rai Way, la proroga dello switch off per la fine dell'anno e l'individuazione di una terza frequenza in aggiunta alle 2 esistenti che si è aggiudicata Rai Way in modo da far rientrare tutti gli esclusi a prezzi più accessibili. Ministero dello sviluppo economico e Agcom hanno già iniziato il gioco dello scarica barile: da un lato il mise ha dirottato gli editori all'Agcom, dall'altro il presidente dell'autorità garante ha detto Chiaramente che deve essere prima il Ministero a formulare le proposte che poi l'Agcom attuerà. L'informazione libera non può morire. Le tv locali non possono scomparire. In ballo ci sono anche centinaia di posti di lavoro a rischio. Per questo gli editori Siciliani non si fermeranno.di Graziano Amato

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