Elezioni a Gela, Terenziano Di Stefano presenta la sua squadra: ecco su chi punta
Politica
Elezioni a Gela, Terenziano Di Stefano presenta la sua squadra: ecco su chi punta
"Serve chiarezza di intenti con la Città"
Il principio conduttore di questa mia campagna elettorale, è la chiarezza di intenti con la Città in generale e con le persone in particolare. In questa fase, avrei ben potuto indicare solo tre nomi. Ritengo che avremmo dato, all’esterno, l’idea della incompiutezza e della costruzione in divenire, cosa che certamente non genererebbe nei confronti della città, quel senso di sicurezza e protezione che invece ,io voglio far tornare. Per questo motivo , all’interno di un momento di confronto con gli alleati improntato alla serenità ormai da mesi , ho detto loro che, contrariamente alla consuetudine politica di questa fase , preferivo indicare 5 nomi. I nomi ,che devo dire sono stati accolti con entusiasmo da tutti gli alleati sono quello dell’On Giuseppe Arancio, dell’Avv. Simone Morgana , del dott. Rosario Caci ,di Giuseppe Favitta e Luigi di Dio. La coalizione è pronta a governare la Città, trincerarsi dietro i tatticismi dell’indicare solo una metà dei nomi , sarebbe stata figlia dell’inganno. I gelesi e le gelesi che hanno scelto e sceglieranno di darmi l’onore di avere la loro fiducia , devono sapere sin d’ora qual è la squadra di Governo. Non si può chiedere lo sforzo di uno scatto di fiducia alle persone se prima noi, per primi, non mostriamo di volere meritare quella fiducia. Voglio meritarla anche sovvertendo gli scenari più puramente politici , spesso tutti incentrati sulla strategia opaca del dire e non dire. Gli altri nomi saranno indicati nel post elezioni che sappiamo di poter vincere. Anche di questi nomi si è parlato ,proprio perché non c’è tempo da perdere e c’è l’urgenza di dare una squadra di Governo stabile alla Città. Su queste personalità individuate e da indicare ,donne di altissimo spessore professionale e personale , non solo c’è stata chiarezza di intenti ma c’è anche la convinzione di non volere ridurre il nome della donna ad una semplice quota rosa da indicare sol perché , in questa fase, sarebbe stato opportuno. Ritengo, anzi, inopportuno, percepire la donna come una semplice quota rosa da individuare.
Il principio conduttore di questa mia campagna elettorale, è la chiarezza di intenti con la Città in generale e con le persone in particolare. In questa fase, avrei ben potuto indicare solo tre nomi. Ritengo che avremmo dato, all'esterno, l'idea della incompiutezza e della costruzione in divenire, cosa che certamente non genererebbe nei confronti della città, quel senso di sicurezza e protezione che invece ,io voglio far tornare. Per questo motivo , all'interno di un momento di confronto con gli alleati improntato alla serenità ormai da mesi , ho detto loro che, contrariamente alla consuetudine politica di questa fase , preferivo indicare 5 nomi.
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I nomi ,che devo dire sono stati accolti con entusiasmo da tutti gli alleati sono quello dell'On Giuseppe Arancio, dell'Avv. Simone Morgana , del dott. Rosario Caci ,di Giuseppe Favitta e Luigi di Dio. La coalizione è pronta a governare la Città, trincerarsi dietro i tatticismi dell'indicare solo una metà dei nomi , sarebbe stata figlia dell'inganno. I gelesi e le gelesi che hanno scelto e sceglieranno di darmi l'onore di avere la loro fiducia , devono sapere sin d'ora qual è la squadra di Governo. Non si può chiedere lo sforzo di uno scatto di fiducia alle persone se prima noi, per primi, non mostriamo di volere meritare quella fiducia. Voglio meritarla anche sovvertendo gli scenari più puramente politici , spesso tutti incentrati sulla strategia opaca del dire e non dire. Gli altri nomi saranno indicati nel post elezioni che sappiamo di poter vincere.
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Anche di questi nomi si è parlato ,proprio perché non c'è tempo da perdere e c'è l'urgenza di dare una squadra di Governo stabile alla Città. Su queste personalità individuate e da indicare ,donne di altissimo spessore professionale e personale , non solo c'è stata chiarezza di intenti ma c'è anche la convinzione di non volere ridurre il nome della donna ad una semplice quota rosa da indicare sol perché , in questa fase, sarebbe stato opportuno. Ritengo, anzi, inopportuno, percepire la donna come una semplice quota rosa da individuare.