Venerdì, 20 Settembre 2024
Gela, 20°C - Nuvoloso

ENNESIMA AUTO DATA ALLE FIAMME NELLA NOTTE CONFERMA UN’ESCALATION CRIMINALE PREOCCUPANTE

Cronaca

ENNESIMA AUTO DATA ALLE FIAMME NELLA NOTTE CONFERMA UN’ESCALATION CRIMINALE PREOCCUPANTE

Ancora una notte di fuoco a Gela. Una Fiat 500L è stata completamente distrutta dalle fiamme. Il rogo, in via Crispi, ha coinvolto anche una seconda autovettura, una Fiat Panda, rimas...

Graziano Amato

20 Aprile 2022 09:17

64
Guarda videoENNESIMA AUTO DATA ALLE FIAMME NELLA NOTTE CONFERMA UN'ESCALATION CRIMINALE PREOCCUPANTE
Advertising

Ancora una notte di fuoco a Gela. Una Fiat 500L è stata completamente distrutta dalle fiamme. Il rogo, in via Crispi, ha coinvolto anche una seconda autovettura, una Fiat Panda, rimasta parzialmente danneggiata. Sul posto si sono Recanati i Vigili del Fuoco e i Carabinieri che indagano sull'accaduto. Ancora una volta la quiete di un quartiere è stata turbata da un evento, di probabile natura dolosa. Un escalation di atti incendiari che non si arresta. Una piaga che riguarda l'intera città. Un dramma che coinvolge i proprietari delle auto danneggiate e i residenti delle zone colpite da eventi del genere  svegliati nel pieno della notte da odori acri e rumori di vetri in frantumi. Sembra che gran parte dei gelesi ormai si siano abituati a convivere con un fenomeno che fa riflettere. Sembra diventato ormai quasi normale notare, la mattina successiva ad un atto incendiario, i resti delle auto distrutte. L'asfalto reso ancora più nero dagli strascichi degli incendi, metafora di una macchia che la città non riesce a scrollarsi di dosso. A volte le automobili diventano cimeli, come in via dei cappuccini, dove è ancora parcheggiata una lancia libra data alle fiamme la scorsa settimana. La foto, pubblicata da un utente su Facebook, è eloquente. Sullo sfondo il blu del mare. In primo piano invece il simbolo di una città che vorrebbe il riscatto. Che spesso dietro ad episodi del genere ci sia la mano della criminalità è molto probabile. La relazione della Direzione Investigativa Antimafia spazza via ogni dubbio. Secondo la Dia l'attività estorsiva continua a rappresentare uno dei principali interessi criminali delle cosche  accompagnata anche da una propensione ad azioni violente testimoniata dall'elevato numero dei danneggiamenti, in particolare incendi, verosimilmente riconducibili ad intimidazioni. Nel primo trimestre del 2021 in tutta la provincia si sono contati 407 episodi di danneggiamento, di cui 116 incendi, 72 registrati soltanto nella città di Gela. A volte si brucia anche per poco. Una dispetto, una parola di troppo, una richiesta non rispettata. Nel mirino deli incendiari ci finiscono tutti: casalinghe, operai, imprenditori. L'ultima escalation preoccupa. La scorsa settimana gli incendi hanno colpito anche il Comune di Gela, con due auto distrutte nel parcheggio di via marsala. Alle fiamme è stata data anche l'automobile della consigliera comunale Alessandra Ascia. L'allarme l'ha lanciato anche il sindaco Lucio Greco. "Sembra che non passi notte senza che gli incendiari mettano a segno qualche colpo - aveva scritto su Facebook - sento che tutta la città è preoccupata come me, e che ha paura. Del resto, come potrebbe essere diversamente visto che tutti gli incendi hanno una Chiara matrice dolosa? voglio condannare in maniera forte e risoluta questi gesti - aveva scritto ancora il primo cittadino - auspicando che le forze dell'ordine possano presto risalire agli autori e assicurarli alla giustizia. Oggi il sindaco ha fatto sapere che la sua richiesta è stata accolta dal Prefetto e a giorni sarà convocato il comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza. Si continua inoltre,  a monitorare e a seguire il progetto per la videosorveglianza. Secondo il sindaco alcune  telecamere già installate potrebbero ' essere utili, dato che nelle zone in cui alcuni mezzi sono stati dati alle fiamme  ce ne sono di attive e funzionanti. Nel frattempo vengono manutenute quelle della Prefettura in uso alle forze dell'ordine, come è successo ieri in viale Enrico Mattei. Una cosa è certa. Gela non vuole rimpiombare nel baratro della criminalità organizzata. Ci sono voluti 30 anni per scrollarsi di dosso un enorme faldone che sembra stia tornando a pesare sulle spalle dei gelesi onesti. Anche la politica prova a fare la sua parte. Il Pd ha annunciato di voler coinvolgere i propri rappresentanti regionali e nazionali per chiedere maggiore tutela e sicurezza. La Lega invece ha acceso i riflettori su un'altra emergenza che riguarda le campagne, diventate terre di nessuno dove si registrano sistematicamente  furti e  danneggiamenti.di Graziano Amato

© Riproduzione riservata
In Evidenza
Potrebbe interessarti