Etna in eruzione, pioggia di cenere su Catania: chiuso uno spazio aereo a Fontanarossa
Attualità
Etna in eruzione, pioggia di cenere su Catania: chiuso uno spazio aereo a Fontanarossa
Passeggeri invitati a controllare il proprio volo
A causa dell’attività eruttiva dell’Etna con emissione di cenere vulcanica in atmosfera, l’Unità di crisi ha disposto la chiusura del settore dello spazio aereo B2. I movimenti nell’aeroporto di Catania sono limitati a cinque arrivi ogni ora e le partenze saranno gestite di conseguenza. Lo rende noto la Sac, la società che gestisce lo scalo internazionale Vincenzo Bellini, invitando i passeggeri, prima di recarsi in aeroporto, a verificare lo stato del proprio volo con le compagnie aeree. La nube di cenere lavica, la cui altezza è stimata in 4,5 chilometri, è emessa dal cratere Voragine dell’Etna, dove è presente un’intesa attività stromboliana con fontana di lava. Secondo le stime dell’Ingv di Catania il plume vulcanico si disperde in direzione Sud-est. E’ stata segnalata la caduta di cenere su diversi abitati dell’area sud orientale etnea e fino a Catania che ha ricoperto strade, marciapiedi, auto e balconi e tutti gli spazi all’aperto. L’attività eruttiva dell’Etna è accompagnata da due flussi lavici, iniziati nei giorni precedenti, prodotti da due bocche poste rispettivamente sul fianco Sud orientale e su quello Nord occidentale del cono di scorie all’interno del cratere. L’ampiezza media del tremore, dopo avere raggiunto il valore massimo intorno alle 16.30 ha subito un repentino decremento fino a raggiungere l’intervallo dei valori medi. Intorno alle 17.00 una nuova fase di rapido incremento ha riportato l’ampiezza su valori elevati, dove tuttora permane con valori molto alti. Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico continua a essere localizzato poco a est del cratere Voragine a un’altezza di circa 2.900 metri sul livello del mare. Anche gli eventi infrasonici hanno visto un rapido decremento della frequenza di accadimento fino alla loro scomparsa tra 16.45 e le 17.25. Successivamente, si è osservata una ripresa dell’attività caratterizzata da eventi e tremore infrasonico. Questi sono localizzati al cratere Voragine e l’ampiezza degli eventi è alta. L’analisi dei dati delle deformazioni del suolo evidenziano un ‘pattern’ complesso e ancora in rapida evoluzione. La rete Gnss ad alta frequenza non evidenzia al momento deformazioni al di fuori del rumore di fondo. Intanto, il Dipartimento della Protezione civile ha disposto il passaggio di allerta per l’Etna da verde a giallo invitando le strutture territoriali di Protezione civile ad adottare le opportune fasi operative locali e misure di mitigazione del rischio, soprattutto in relazione alla possibile presenza di escursionisti in quota. La decisione è stata adottata in seguito alle valutazioni emerse durante la riunione con i centri di competenza e il Dipartimento della Protezione civile della Regione Siciliana, convocata dopo aver riscontrato un incremento del tremore e dell’attività stromboliana dai crateri sommitali, accompagnata da piccole emissioni laviche in area craterica, con possibile rapida evoluzione dei fenomeni verso un’attività più energetica.
A causa dell'attività eruttiva dell'Etna con emissione di cenere vulcanica in atmosfera, l'Unità di crisi ha disposto la chiusura del settore dello spazio aereo B2. I movimenti nell'aeroporto di Catania sono limitati a cinque arrivi ogni ora e le partenze saranno gestite di conseguenza. Lo rende noto la Sac, la società che gestisce lo scalo internazionale Vincenzo Bellini, invitando i passeggeri, prima di recarsi in aeroporto, a verificare lo stato del proprio volo con le compagnie aeree.
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La nube di cenere lavica, la cui altezza è stimata in 4,5 chilometri, è emessa dal cratere Voragine dell'Etna, dove è presente un'intesa attività stromboliana con fontana di lava. Secondo le stime dell'Ingv di Catania il plume vulcanico si disperde in direzione Sud-est. E' stata segnalata la caduta di cenere su diversi abitati dell'area sud orientale etnea e fino a Catania che ha ricoperto strade, marciapiedi, auto e balconi e tutti gli spazi all'aperto. L'attività eruttiva dell'Etna è accompagnata da due flussi lavici, iniziati nei giorni precedenti, prodotti da due bocche poste rispettivamente sul fianco Sud orientale e su quello Nord occidentale del cono di scorie all'interno del cratere.
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L'ampiezza media del tremore, dopo avere raggiunto il valore massimo intorno alle 16.30 ha subito un repentino decremento fino a raggiungere l'intervallo dei valori medi. Intorno alle 17.00 una nuova fase di rapido incremento ha riportato l'ampiezza su valori elevati, dove tuttora permane con valori molto alti. Il centroide delle sorgenti del tremore vulcanico continua a essere localizzato poco a est del cratere Voragine a un'altezza di circa 2.900 metri sul livello del mare. Anche gli eventi infrasonici hanno visto un rapido decremento della frequenza di accadimento fino alla loro scomparsa tra 16.45 e le 17.25. Successivamente, si è osservata una ripresa dell'attività caratterizzata da eventi e tremore infrasonico. Questi sono localizzati al cratere Voragine e l'ampiezza degli eventi è alta. L'analisi dei dati delle deformazioni del suolo evidenziano un ‘pattern' complesso e ancora in rapida evoluzione. La rete Gnss ad alta frequenza non evidenzia al momento deformazioni al di fuori del rumore di fondo.
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Intanto, il Dipartimento della Protezione civile ha disposto il passaggio di allerta per l'Etna da verde a giallo invitando le strutture territoriali di Protezione civile ad adottare le opportune fasi operative locali e misure di mitigazione del rischio, soprattutto in relazione alla possibile presenza di escursionisti in quota. La decisione è stata adottata in seguito alle valutazioni emerse durante la riunione con i centri di competenza e il Dipartimento della Protezione civile della Regione Siciliana, convocata dopo aver riscontrato un incremento del tremore e dell'attività stromboliana dai crateri sommitali, accompagnata da piccole emissioni laviche in area craterica, con possibile rapida evoluzione dei fenomeni verso un'attività più energetica.