Fa troppo caldo, commercianti in ginocchio anche a Gela: l’allarme di Confcommercio
Attualità
Fa troppo caldo, commercianti in ginocchio anche a Gela: l’allarme di Confcommercio
Si chiedono interventi immediati
Il persistente caldo anomalo in Sicilia sta mettendo a dura prova anche a Gela gli operatori del settore abbigliamento. La prima tranche dei pagamenti per la merce invernale, consegnata ad agosto, sta scadendo e crescono le difficoltà per i titolari dei negozi. Rispetto al 2022 la perdita di fatturato oscilla tra il 40% e il 50%. I commercianti provano a riorganizzarsi promuovendo vendite online. Preoccupa l'avvicinarsi del black friday e degli sconti natalizi. L'incertezza persistente legata alle calde temperature disincentiva le vendite. A Gela, addirittura, si continua a fare il bagno a mare. Gli acquirenti non prendono in considerazione l'abbigliamento autunnale: maglioncini e giubbotti ma anche scarpe e accessori non rappresentano una priorità. Calano vendite ma non tasse, mutui e spese fisse. In città l'allarme lo ha lanciato anche Francesco Trainito, presidente di Confcommercio Gela."Tutto il meridione risente del problema - afferma - è una situazione preoccupante, sopratutto dopo l'era covid. Sono tante le segnalazioni dei commercianti che vivono queste difficoltà". L'associazione di categoria lancia la provocazione: trattare l'emergenza come una vera e propria calamità naturale con la possibilità di valutare indennizzi a favore del settore. Non solo abbigliamento e accessori. Il fenomeno interessa anche il turismo. La Confcommercio di Gela continuerà a monitorare la situazione a favore delle imprese locali. "Serve un intervento straordinario, abbiamo proposto lo slittamento dei saldi di gennaio, ma pensiamo non possa bastare. A inizio settimana affronteremo l'argomento in occasione degli Stati Generali di Confcommercio".
Il persistente caldo anomalo in Sicilia sta mettendo a dura prova anche a Gela gli operatori del settore abbigliamento. La prima tranche dei pagamenti per la merce invernale, consegnata ad agosto, sta scadendo e crescono le difficoltà per i titolari dei negozi. Rispetto al 2022 la perdita di fatturato oscilla tra il 40% e il 50%. I commercianti provano a riorganizzarsi promuovendo vendite online. Preoccupa l'avvicinarsi del black friday e degli sconti natalizi. L'incertezza persistente legata alle calde temperature disincentiva le vendite. A Gela, addirittura, si continua a fare il bagno a mare.
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Gli acquirenti non prendono in considerazione l'abbigliamento autunnale: maglioncini e giubbotti ma anche scarpe e accessori non rappresentano una priorità. Calano vendite ma non tasse, mutui e spese fisse. In città l'allarme lo ha lanciato anche Francesco Trainito, presidente di Confcommercio Gela."Tutto il meridione risente del problema - afferma - è una situazione preoccupante, sopratutto dopo l'era covid. Sono tante le segnalazioni dei commercianti che vivono queste difficoltà". L'associazione di categoria lancia la provocazione: trattare l'emergenza come una vera e propria calamità naturale con la possibilità di valutare indennizzi a favore del settore.
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Non solo abbigliamento e accessori. Il fenomeno interessa anche il turismo. La Confcommercio di Gela continuerà a monitorare la situazione a favore delle imprese locali. "Serve un intervento straordinario, abbiamo proposto lo slittamento dei saldi di gennaio, ma pensiamo non possa bastare. A inizio settimana affronteremo l'argomento in occasione degli Stati Generali di Confcommercio".