Fine di un incubo per l’ex sindaco di Vittoria Giuseppe Nicosia: accusato di voto di scambio, è stato assolto
Cronaca
Fine di un incubo per l’ex sindaco di Vittoria Giuseppe Nicosia: accusato di voto di scambio, è stato assolto
Una vicenda giudiziaria durata sette anni
Dopo anni l’inferno è finito. Ma l’amarezza resta. E’ proprio cosi ci sono voluti sette anni perché si facesse chiarezza sulla vicenda giudiziaria che ha coinvolto Giuseppe Nicosia, ex sindaco di Vittoria del Pd negli anni 2006 -2016, arrestato con l’accusa di voto di scambio politico - mafioso e finito ai domiciliari nel 2017 quando era già ex sindaco da un anno e mezzo. Non aveva più accesso agli uffici nè alle pratiche amministrative. Non avrebbe più potuto né reiterare, nè occultare prove. Il procedimento denominato dalla Dda “Exit poll” coinvolgeva tra gli altri, anche due ex assessori, il fratello Fabio Nicosia, il sindaco eletto dopo di lui e due persone con precedenti penali con i quali non aveva avuto alcun rapporto. Arresti che portarono allo scioglimento del consiglio comunale di Vittoria per infiltrazioni mafiose e tre anni di commissariamento. Il Tribunale di Ragusa ha assolto l’ex sindaco, il fratello e altri sei imputati con la formula “perchè il fatto non sussiste". La somma dei grossolani errori che si leggono nelle carte giudiziarie ha generato arresti illegittimi, traumi ai suoi figli e uno stigma di mafiosità su di lui sui suoi familiari ma anche sulla vita amministrativa della città Vittoria. “Per fortuna dichiara Nicosia, la giustizia ha fatto luce positivamente anche se ci sono voluti sette anni, numerose udienze e la convinzione di un processo inutile ed evitabile”.
Dopo anni l'inferno è finito. Ma l'amarezza resta. E' proprio cosi ci sono voluti sette anni perché si facesse chiarezza sulla vicenda giudiziaria che ha coinvolto Giuseppe Nicosia, ex sindaco di Vittoria del Pd negli anni 2006 -2016, arrestato con l'accusa di voto di scambio politico - mafioso e finito ai domiciliari nel 2017 quando era già ex sindaco da un anno e mezzo. Non aveva più accesso agli uffici nè alle pratiche amministrative. Non avrebbe più potuto né reiterare, nè occultare prove. Il procedimento denominato dalla Dda "Exit poll" coinvolgeva tra gli altri, anche due ex assessori, il fratello Fabio Nicosia, il sindaco eletto dopo di lui e due persone con precedenti penali con i quali non aveva avuto alcun rapporto.
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Arresti che portarono allo scioglimento del consiglio comunale di Vittoria per infiltrazioni mafiose e tre anni di commissariamento. Il Tribunale di Ragusa ha assolto l'ex sindaco, il fratello e altri sei imputati con la formula "perchè il fatto non sussiste". La somma dei grossolani errori che si leggono nelle carte giudiziarie ha generato arresti illegittimi, traumi ai suoi figli e uno stigma di mafiosità su di lui sui suoi familiari ma anche sulla vita amministrativa della città Vittoria. "Per fortuna dichiara Nicosia, la giustizia ha fatto luce positivamente anche se ci sono voluti sette anni, numerose udienze e la convinzione di un processo inutile ed evitabile".