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FISSATA AL 5 APRILE LA PRIMA UDIENZA AL TAR PER IL PASSAGGIO AL LIBERO CONSORZIO DI CATANIA

Politica

FISSATA AL 5 APRILE LA PRIMA UDIENZA AL TAR PER IL PASSAGGIO AL LIBERO CONSORZIO DI CATANIA

Era il 28 maggio del 2014 quando i cittadini gelesi dissero si al passaggio di Gela dal libero consorzio di Caltanissetta a quello di Catania. Gela a quanto pare già allora aveva le i...

Stefano Blanco

28 Marzo 2022 16:10

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Era il 28 maggio del 2014 quando i cittadini gelesi dissero si al passaggio di Gela dal libero consorzio di Caltanissetta a quello di Catania. Gela a quanto pare già allora aveva le idee chiare e a seguito di una legge regionale e ad una delibera consiliare votata con maggioranza assoluta il 15 luglio, in piena estate, fu istituito un referendum popolare confermativo. In quell'occasione andarono a votare oltre 24 mila cittadini circa la metà degli elettori e i risultati furono eclatanti, il 99,8 % dei votanti disse sì confermando la secca ed inequivocabile volontà dei gelesi di voler aderire all'area metropolitana di Catania. Alla richiesta gelese si accodarono anche il comune di Niscemi e quello di Piazza Armerina entrambi convinti che il consorzio di Catania rappresentasse un'opportunità di sviluppo maggiore rispetto a quelli di Caltanissetta ed Enna. Da allora però sono passati quasi 18 anni e tra un iter burocratico infinito, alcuni cambi di denominazione, e le bocciature da parte dell'Ars la regione siciliana è sempre riuscita a rinviare questo fantomatico passaggio. Adesso però una novità potrebbe smuovere le carte in tavola. Nel dicembre 2021 l'Ars ha modificato l'art. 51 della legge regionale in materia di liberi consorzi comunali e città metropolitane aprendo di fatti uno spiraglio ai comitati come la Csag, comitato per lo sviluppo dell'area gelese, e ai suoi corrispettivi niscemesi e piazzesi. La palla adesso passa al Tar che il cinque aprile incontrerà i comitati. Gli scenari possibili sono tre a questo punto, il Tar potrebbe accettare o rifiutare la richiesta oppure potrebbe lasciare che sia la corte costituzionale a prendere la decisione. Da parte di Filippo Franzone e i suoi c'è ottimismo e in ogni caso metterebbero la parola fine ad una battaglia quasi ventennale.di Stefano Blancohttps://youtu.be/4GvsaAekByw

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